Cronaca Salerno, Salerno

Ospedale di Agropoli, tra mobilitazione cittadina e impegni istituzionali: il futuro resta incerto

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Ospedale di Agropoli
Ospedale di Agropoli

Grande partecipazione al Consiglio Comunale monotematico di Agropoli, convocato per discutere il destino dell’ospedale cittadino. L’incontro si è svolto nella Casa Comunale alla presenza dei vertici dell’Asl Salerno e del consigliere regionale Franco Picarone. Una seduta richiesta a gran voce dalle opposizioni e sostenuta con forza dai cittadini, da tempo mobilitati per il diritto alla salute.

La posizione dell’Asl Salerno

Il direttore generale Gennaro Sosto ha ribadito che la principale criticità resta la carenza di medici specializzati. Nonostante i numerosi bandi pubblici, molti si sono conclusi senza l’assunzione di candidati idonei. Per questo l’Asl ha annunciato un bando ad hoc per reclutare nuovo personale medico, considerato essenziale per potenziare il presidio.

Sosto ha inoltre confermato la volontà di mantenere attivo il Psaut (Punto di Primo Intervento), definendolo la base da cui “costruire un futuro diverso per l’ospedale di Agropoli”.

L’impegno della politica

Durante l’assemblea, il consigliere regionale Franco Picarone ha evidenziato che una modifica sostanziale del budget sanitario regionale non può avvenire senza il coinvolgimento del Governo centrale. Ha dichiarato di essere pronto a sostenere la protesta anche in piazza insieme ai cittadini, qualora fosse necessario per far sentire la voce del territorio a livello nazionale.

Nonostante l’ospedale non disponga di un vero Pronto Soccorso, resta un presidio sanitario fondamentale per l’intero territorio. Nel 2024 ha registrato quasi 12.000 accessi, con 19 codici rossi e oltre 1.200 codici gialli, numeri superiori a quelli di strutture come Roccadaspide, dotata di PS. Nei primi otto mesi del 2025, gli accessi hanno già superato quota 7.700, contro i meno di 6.000 di Roccadaspide.

Un futuro ancora da definire

Il mantenimento del Psaut e l’annuncio del nuovo bando per medici rappresentano passi concreti, ma insufficienti senza un aumento del budget sanitario a livello regionale e nazionale. La comunità di Agropoli, però, ha dimostrato di voler mantenere alta la pressione sulle istituzioni, con la convinzione che la salute sia un diritto costituzionale e non un privilegio.

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