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Furti d’auto nel Salernitano, la Cassazione chiude il caso: condanna definitiva per un 49enne napoletano

furti auto Pontecagnano
Immagine di repertorio
furti auto Pontecagnano

È arrivata la parola fine sulla lunga scia di furti d’auto che tra aprile e maggio del 2022 aveva colpito diverse località del Salernitano, da Pontecagnano a Battipaglia fino alla città di Salerno. La Corte di Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un uomo di 49 anni, originario del Napoletano, rendendo così definitiva la condanna inflitta nei precedenti gradi di giudizio.

Furti d’auto nel Salernitano, la Cassazione chiude il caso

Secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte, il quadro probatorio raccolto dagli inquirenti e confermato in Appello è «solido e coerente», mentre le obiezioni della difesa sono state considerate «prive di specificità» e «meramente ripetitive» rispetto a questioni già esaminate e respinte.

Le indagini, coordinate dalle forze dell’ordine e dai magistrati della procura di Salerno, avevano ricostruito un sistema di furti organizzato nei minimi dettagli. Tutto aveva avuto origine dal noleggio di un’autovettura a Napoli, utilizzata dal 49enne insieme a un complice – giudicato separatamente – per raggiungere il territorio salernitano. Qui, in diverse occasioni, i due avevano rubato automobili di varie marche, per poi fare ritorno in Campania con i veicoli sottratti.

A incastrare l’uomo sono stati una serie di elementi tecnici e documentali: le telecamere dei caselli autostradali, che ne riprendevano gli spostamenti; il sistema GPS installato sull’auto a noleggio, che ne tracciava i movimenti; e i tabulati telefonici che collocavano il suo cellulare nelle aree dove erano avvenuti i furti. A completare il quadro, la confessione resa dallo stesso imputato durante le fasi investigative.

Nel ricorso in Cassazione, la difesa aveva contestato la valutazione delle prove in uno dei cinque episodi contestati, l’applicazione dell’aggravante per “violenza sulle cose” – legata alla forzatura dei cilindretti di accensione – e aveva chiesto una riduzione della pena. Ma la Settima Sezione Penale ha ritenuto il ricorso «infondato e privo di elementi nuovi», ribadendo che l’impianto probatorio «depone in modo univoco per la responsabilità dell’imputato».

Con la decisione della Cassazione, la condanna diventa definitiva, chiudendo così uno dei fascicoli più complessi legati ai furti d’auto che avevano destato allarme nel Salernitano durante la primavera di tre anni fa.

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