Un’articolata indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze su una presunta frode fiscale da 11 milioni di euro porta a numerosi sequestri: anche Salerno nel mirino. Nei guai 8 imprese e 5 persone tra cui un ingegnere salernitano.
Frode fiscale da 11 milioni di euro: sequestri anche a Salerno
Terreni, immobili, conti correnti e quote societarie per un valore complessivo superiore a 11,1 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. L’operazione, disposta dal Gip del Tribunale di Firenze, si è estesa a Toscana, Lazio, Campania, Veneto e Sardegna, rappresentando l’ultimo sviluppo di una complessa indagine partita nel 2020.
Al centro dell’inchiesta vi è una presunta associazione a delinquere dedita alla frode fiscale, operante soprattutto tra Firenze, Prato e Salerno, con 15 persone indagate. Il sistema illecito si basava sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebite compensazioni fiscali, con un danno stimato per l’Erario superiore a 11 milioni di euro.
Tra i protagonisti, un ingegnere salernitano individuato come mente organizzativa, autore di progetti fantasma di “Ricerca e Sviluppo” riguardanti intelligenza artificiale e prototipi olografici mai realizzati. Questi progetti venivano formalizzati con la collaborazione di un commercialista pratese, incaricato di redigere bilanci falsi per ottenere agevolazioni fiscali destinate alle start up innovative.
Le indagini
Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca riguarda 8 società con sedi operative tra Firenze, Prato, Bologna e Roma, oltre a 5 persone fisiche indagate per indebite compensazioni fiscali. Già il 1° luglio scorso l’inchiesta aveva portato a 3 arresti in carcere e 12 ai domiciliari, con misure cautelari eseguite in più regioni italiane. L’operazione odierna rappresenta una prosecuzione volta a bloccare l’uso illecito di fondi pubblici. Le investigazioni hanno evidenziato un sistema fondato su “cartiere fiscali”, cioè società fittizie create esclusivamente per generare crediti fiscali inesistenti, utilizzati per compensare debiti tributari, simulando attività imprenditoriali innovative a danno dell’amministrazione fiscale.