Si riunirà domani mattina, dopo oltre due anni di inattività, il tavolo tecnico sulle Fonderie Pisano, convocato presso il Comune di Salerno. Una riattivazione che arriva a pochi giorni dalla dura condanna inflitta all’Italia dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, e che ha già riacceso lo scontro politico e sociale intorno alla vicenda come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Durissimo l’intervento di Lorenzo Forte, presidente dell’associazione Salute e Vita e primo firmatario del ricorso accolto dalla Corte di Strasburgo: «Si tratta dell’ennesima messa in scena politica, un’iniziativa nata anni fa senza mai produrre risultati concreti, che oggi viene riproposta solo per dare un segnale di facciata».
Fonderie Pisano, torna il tavolo tecnico a Salerno
Secondo Forte, il tavolo rappresenterebbe una «melina istituzionale» che ignora le reali responsabilità e non coinvolge i principali attori della controversia: da un lato l’azienda Fonderie Pisano, dall’altro i cittadini e l’associazione che ha condotto la battaglia ambientale e sanitaria. «Un tavolo privo dei soggetti direttamente interessati è un’operazione vuota – sostiene Forte –. Se si vuole davvero risolvere questa tragedia, si convochino l’azienda e chi, da anni, combatte per la salute pubblica».
La posizione di Forte è condivisa anche dal consigliere regionale del M5S, Michele Cammarano, che nei giorni scorsi aveva criticato l’assenza delle parti civili al tavolo. Diversa la visione del promotore dell’iniziativa, Arturo Iannelli, presidente della Commissione Ambiente del Comune di Salerno, che ha voluto mantenere l’incontro su un piano esclusivamente tecnico.
Secondo quanto reso noto, al tavolo parteciperanno il sindaco Enzo Napoli, il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, il direttore dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno Antonio Limone, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’ASL di Salerno Arcangelo Saggese Tozzi, la direttrice dell’ARPAC Elina Barricella, il direttore generale dell’ufficio Ambiente della Regione Antonello Barretta, e il presidente del Consorzio ASI Antonio Visconti. Presenti anche dirigenti comunali e i consiglieri di opposizione Antonio Cammarota e Catello Lambiase.
«Siederanno attorno a quel tavolo – insiste Forte – proprio quei soggetti che, secondo la Corte di Strasburgo, non hanno agito per fermare una tragedia ambientale e sanitaria. È paradossale. La politica continua a preferire la propaganda all’azione concreta».
Forte ha inoltre ricordato gli esiti dello studio Spes condotto nel 2017, e della relazione finale del 2020, secondo cui nei campioni di sangue di 400 residenti nell’area circostante le Fonderie Pisano sono stati rilevati livelli di mercurio cinque volte superiori alla media regionale, oltre a metalli pesanti potenzialmente collegati a gravi patologie come Parkinson, Alzheimer e tumori. «Da allora – accusa – non è stato fatto nulla».
Nel mirino dell’associazione c’è soprattutto la Regione Campania, accusata di incoerenza: «Da un lato ha ammesso pubblicamente che la fonderia inquina e va chiusa, come affermato dal governatore De Luca, dall’altro ha concesso una nuova Autorizzazione integrata ambientale per altri dodici anni».