Site icon Occhio di Salerno

Fonderie Pisano, la Regione diffida l’azienda: il Movimento 5 Stelle chiede interventi concreti per la tutela della salute e dell’ambiente

incendio fonderie pisano 19 gennaio

Fonderie Pisano

La diffida della Regione Campania alle Fonderie Pisano segna un nuovo capitolo nella lunga battaglia per la tutela della salute dei cittadini e il rispetto delle norme ambientali. La decisione arriva dopo la relazione dell’Arpac, che ha evidenziato criticità nella gestione dei rifiuti e nella mancata applicazione delle tecnologie più avanzate disponibili (BAT), confermando le denunce portate avanti da anni dai comitati e dalle forze politiche locali.

Fonderie Pisano, la Regione diffida l’azienda: Movimento 5 Stelle chiede interventi

A commentare la decisione è Michele Cammarano, consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, che parla di “passo importante in una battaglia di civiltà”. «La diffida della Regione – ha dichiarato – rappresenta un momento di svolta dopo anni di segnalazioni e mobilitazioni. La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ribadito la necessità di tutelare il diritto alla salute e l’ambiente: ora le istituzioni non hanno più alibi, devono agire con determinazione».

Sulla stessa linea la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle a Salerno, Claudia Pecoraro, che sottolinea come la misura regionale debba tradursi in azioni concrete: «Accogliamo con favore la decisione della Regione, ma servono interventi strutturali. Denunciamo da tempo l’assenza di un’applicazione effettiva delle BAT e l’errore di Arpac nel parametrare le emissioni su un’area industriale invece che residenziale, come previsto dal piano urbanistico del 2006. È necessario agire anche sui processi produttivi: la sostituzione dell’altoforno a carbone coke con un forno elettrico ad arco è un passaggio imprescindibile per una vera tutela ambientale».

A chiudere l’intervento è Claudio Russolillo, anch’egli consigliere comunale pentastellato, che invita a trasformare la diffida in un punto di partenza per un risanamento reale: «La salute e la qualità della vita devono tornare al centro dell’azione pubblica. Servono controlli costanti, tempi certi e volontà politica. Non possiamo più permettere che la tutela dell’ambiente resti solo un principio sulla carta. È il momento delle responsabilità e delle azioni concrete da parte di tutti gli enti coinvolti».

Exit mobile version