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Fonderie Pisano, scatta la diffida della Regione: “Capannoni non sigillati e rifiuti pericolosi non analizzati”

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Fonderie Pisano

La Regione Campania diffida le Fonderie Pisano dopo i rilievi dell’Arpac: capannoni non sigillati e rifiuti non analizzati. L’azienda deve intervenire subito, informata anche la Procura di Salerno. Lo riporta SalernoToday.

Diffida della Regione alle Fonderie Pisano: irregolarità ambientali e rischi per la salute

La Regione Campania ha diffidato ufficialmente le Fonderie Pisano, imponendo allo stabilimento di via dei Greci di adottare con urgenza misure correttive per risolvere gravi irregolarità ambientali. Secondo le autorità, le criticità riscontrate dall’Arpac rappresentano un potenziale pericolo per la salute pubblica.

I rilievi dell’Arpac

Durante un’ispezione, l’Agenzia ambientale ha evidenziato due violazioni principali. La prima riguarda le strutture: i capannoni “vetusti” non risultano sigillati in modo adeguato, con infissi e fessure che lasciano filtrare emissioni, aggravate dai portoni spesso lasciati aperti durante la produzione. Il secondo punto critico è legato alla gestione dei rifiuti. L’azienda non ha effettuato le analisi di caratterizzazione per sei tipologie di scorie, tra cui due classificate dalla normativa europea come rifiuti speciali pericolosi. L’assenza di dati sulla loro composizione rende impossibile uno smaltimento sicuro.

Le conseguenze

Il provvedimento regionale impone all’azienda di agire immediatamente, mentre l’Arpac dovrà monitorare il rispetto delle prescrizioni e vigilare su eventuali rischi per l’ambiente e la salute. Il fascicolo è stato trasmesso anche alla Procura della Repubblica di Salerno, che valuterà eventuali profili di responsabilità penale.

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