Il fiume Tusciano, nel tratto che attraversa la città e prosegue verso la valle, si presenta in condizioni ambientali estremamente critiche. Per lunghi tratti, infatti, il letto fluviale risulta completamente asciutto, con l’acqua ridotta a poche pozze isolate, insufficienti a garantire la sopravvivenza della fauna acquatica come riportato da Il Mattino.
Fiume Tusciano in sofferenza: fauna ittica a rischio
Proprio in queste sacche residue si concentra ciò che resta della biodiversità ittica: trote, anguille, barbi e cavedani, visibilmente in difficoltà a causa della mancanza di ossigenazione e del surriscaldamento dell’acqua. Un’emergenza ecologica che rischia di trasformarsi in una moria su larga scala, se non verranno adottate tempestivamente misure correttive.
A documentare la situazione sono state le associazioni ambientaliste, che hanno segnalato la gravità del fenomeno agli enti competenti, accompagnando le denunce con fotografie e rilievi sul campo. Le richieste rivolte ai gestori delle derivazioni idriche sono chiare: garantire il deflusso minimo vitale, ovvero la quantità minima di acqua necessaria per mantenere in vita l’ecosistema fluviale, come previsto dalle normative vigenti.
Secondo gli attivisti, episodi simili si sono verificati anche negli anni passati, ma il problema continua a riproporsi ciclicamente, senza soluzioni definitive. Il punto critico riguarda il prelievo eccessivo di acqua, soprattutto nei periodi più siccitosi, che provoca il progressivo esaurimento del flusso naturale. A ciò si aggiunge l’assenza di un piano di gestione strutturale che possa assicurare la continuità del corso d’acqua anche nei momenti di maggiore stress idrico.
In attesa di riscontri ufficiali da parte delle autorità competenti, gli ambientalisti sollecitano un cambio di passo: dalla semplice segnalazione delle emergenze a politiche di tutela sistematiche e durature, capaci di preservare il patrimonio ambientale rappresentato dal Tusciano. Il fiume, che per secoli ha rappresentato una risorsa vitale per il territorio, rischia ora di diventare simbolo di incuria e di gestione inefficace delle risorse naturali.