Secondo quanto riportato da Il Mattino, alle 17 di oggi è prevista la riapertura al culto della chiesa di San Pietro apostolo nel centro di Fisciano, con la celebrazione presieduta dall’arcivescovo Andrea Bellandi. L’edificio sacro, punto di riferimento storico e religioso per la comunità locale, torna accessibile dopo un periodo di chiusura durato quasi tre anni, determinato da gravi problemi strutturali alla copertura e agli apparati decorativi interni.
La parrocchia, guidata da don Vincenzo Pierri, riaccoglierà così i circa tremila fedeli residenti, oltre agli studenti e al personale dell’Università di Salerno, che in alcuni periodi dell’anno raddoppiano la partecipazione alle funzioni.
Fisciano, riapre la chiesa di San Pietro apostolo
La chiusura dell’edificio era stata disposta il 30 novembre 2022 dal sindaco Vincenzo Sessa, a seguito di un sopralluogo dei Vigili del fuoco. La relazione tecnica aveva evidenziato infiltrazioni significative nel tetto e danni agli stucchi e agli affreschi, rendendo la struttura non sicura per la collettività. La chiesa, le cui prime attestazioni storiche risalgono al 1309, è considerata un simbolo identitario per la città e il territorio circostante, anche per la presenza di opere dedicate a San Vincenzo Ferreri, patrono di Fisciano.
Il ripristino è stato reso possibile da un finanziamento di 270 mila euro concesso dal Ministero della Cultura, con interventi eseguiti sotto la supervisione della Soprintendenza di Salerno e Avellino. Il progetto ha previsto il consolidamento della copertura, il recupero degli elementi architettonici interni e il restauro di alcune opere pittoriche. A sostenere questi ultimi interventi è stato anche il contributo di imprenditori del territorio, in particolare dell’area industriale, che hanno finanziato il recupero della cupola di San Bernardino e dell’altare dedicato a San Vincenzo Ferreri.
Durante il periodo di chiusura, le attività parrocchiali sono state trasferite nella chiesa dello Spirito Santo, consentendo la continuità delle celebrazioni e della vita comunitaria. La riapertura rappresenta ora il ripristino di uno spazio di culto, ma anche di un punto di aggregazione per residenti e studenti, che nel tempo hanno trovato nel complesso religioso un luogo di riferimento spirituale e culturale.








