La presenza di Roberto Fico a Salerno, città simbolo del potere politico deluchiano, assume i contorni di una risposta diretta al governatore Vincenzo De Luca. «Se sono qui, significa che il candidato c’è», ha scandito l’ex presidente della Camera, intervenuto ieri sera alla festa provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra. Parole che arrivano poche ore dopo la diretta social del governatore, che aveva liquidato la sua discesa in campo con un commento tagliente: «C’è un inizio di candidatura, ma non c’è un programma» come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Fico sfida De Luca a Salerno
Il Pd salernitano, legato a doppio filo al presidente della Regione, ha mantenuto le distanze dall’iniziativa, confermando la spaccatura interna. Le tensioni, infatti, si concentrano su due nodi: l’applicazione del codice etico, che potrebbe escludere alcuni consiglieri uscenti vicini a De Luca, e il veto imposto alla seconda lista civica del governatore. Fico ha chiarito: «L’etica pubblica è imprescindibile» e «eviteremo la proliferazione delle liste».
Dal palco, l’ex presidente della Camera ha preferito evitare scontri diretti, ribadendo la necessità di unire il campo progressista: «In Campania serve un progetto ampio e inclusivo per contrastare il centrodestra. Si vince con un programma serio, ascoltando tutti i territori e rafforzando i servizi pubblici, dalla sanità ai trasporti».
A domanda diretta di Luisella Costamagna, Fico ha confermato l’ipotesi di un sostegno economico regionale per le fasce più fragili, «uno strumento che consenta di ridurre le disuguaglianze, partendo dalle misure già esistenti». Ha poi affrontato il tema dei rifiuti e del termovalorizzatore di Acerra: «Con l’aumento della raccolta differenziata, nei prossimi anni sarà possibile ridurre progressivamente il carico dell’impianto e chiudere una delle linee».
Lo scontro con il governatore
Parallelamente, De Luca ha ribadito la sua posizione, senza nominare mai direttamente il rivale: «Non è stato definito nulla. Non so se la candidatura è ufficiale e soprattutto non conosco il programma. Finché non sarà chiaro, non sosterrò nessuno». Il governatore ha poi riservato critiche al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, accusandolo di aver destinato fondi regionali a Bagnoli «per compiacere il governo Meloni» e di «lasciare il San Carlo senza sovrintendente da mesi».
Intanto, nuove tensioni agitano il Psi. L’ex sottosegretario Felice Iossa ha annunciato le dimissioni dal partito e dalla direzione nazionale in polemica con la candidatura di Valeria Ciarambino, ex M5S oggi vicina a De Luca, inserita nelle liste socialiste per le prossime regionali.