Nuova operazione della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sulla sicurezza dei viadotti autostradali nata da quella sul crollo del ponte Morandi. Al centro del nuovo filone di indagine, dirigenti e tecnici di Autostrade per l’Italia e di Spea (la controllata che si occupa di manutenzione e monitoraggio) che, secondo gli inquirenti, avrebbero redatto falsi report sui viadotti in concessione ad Aspi prima e dopo il crollo del ponte genovese. Spunta anche il viadotto dell’A30 di Sarno.
Falsi report sui viadotti
I viadotti finiti nel mirino sono il Pecetti in A26, in Liguria, e il Paolillo, in A16, in Puglia. L’inchiesta bis pero’ riguarda anche il viadotto Moro, vicino a Pescara, il Sei Luci e il Gargassa in Liguria e il Sarno sull’A30.
I dettagli
L’indagine sui falsi report si concentra su diversi episodi legati a forme di alterazione, pressione e falsificazione dei report sullo stato dei viadotti e sulle condizioni di sicurezza, “falsificazioni e omissioni concordate – specificano le Fiamme Gialle – finalizzate ad occultare agli ispettori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elementi rilevanti sulla condizione dei manufatti ed il loro stato di conservazione – in occasioni di attività ispettive e nell’ambito della vigilanza ministeriale – che avrebbero comportato una verifica globale dell’opera ed altre misure precauzionali”.“Aspi afferma che i viadotti sono sicuri, ma Atlantia, la società madre, “ha deliberato l’avvio immediato di un audit sui fatti, da affidarsi a primaria societa’ internazionale, per verificare la corretta applicazione delle procedure aziendali da parte di societa’ e persone coinvolte”