Fabrizia Ramondino, una delle voci più colte e intense della letteratura italiana, è nota per il suo rapporto con Napoli, Massa Lubrense e Itri. Tuttavia, meno conosciuto è il legame speciale che ebbe con Positano, e in particolare con la frazione di Laurito, dove trascorse momenti significativi della sua vita.
Il “Casone” di Laurito: rifugio e cenacolo culturale
Il cuore di questo rapporto era il cosiddetto “Casone”, una residenza immersa nella natura che per la Ramondino divenne rifugio creativo e luogo di incontri culturali. Qui, la scrittrice alternava giornate di scrittura a bagni in mare e momenti di convivialità, circondata da un’atmosfera autentica che solo Positano poteva offrire.
Il lido Da Adolfo e le amicizie intellettuali
A pochi passi dal “Casone” si trovava il celebre lido Da Adolfo, punto di incontro per amici, artisti e intellettuali. Un crocevia di storie e relazioni che contribuì a rendere ancora più vivo il soggiorno di Fabrizia Ramondino a Laurito. Questo ambiente, semplice e al tempo stesso ricco di stimoli, alimentò la sua ispirazione e la sua produzione letteraria.
Una memoria da custodire
Il legame della scrittrice con Positano rappresenta un tassello prezioso della storia culturale della Costiera Amalfitana. In passato si è tentato di organizzare eventi per ricordarla, con il contributo di associazioni locali come Posidonia e personalità come Maria Rosaria Manzini, ma tali progetti non hanno ancora trovato piena realizzazione.
Un’eredità letteraria e umana
È importante ribadire che quel rifugio tanto citato non era genericamente sulla Costiera Amalfitana, ma era a Positano, a Laurito. Da lì, Fabrizia Ramondino ha lasciato un segno che non è solo letterario, ma anche umano e comunitario. La sua memoria merita di essere recuperata e celebrata come parte integrante dell’identità culturale del territorio.