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Ex Tribunale di Salerno, il nodo irrisolto torna centrale: due anni dopo l’accordo resta tutto fermo

L'ex tribunale di Salerno

Il tema del recupero dell’ex Tribunale di corso Vittorio Emanuele riemerge con forza nel dibattito cittadino. La questione, per lungo tempo rimasta sullo sfondo, riguarda uno degli immobili più significativi del centro di Salerno: un edificio storico, da anni vuoto dopo il trasferimento delle funzioni giudiziarie nella Cittadella firmata da David Chipperfield, e indicato come tassello fondamentale di una strategia più ampia di rigenerazione urbana.

Il riferimento riportato da La Città consente di riportare l’attenzione sull’intesa politico–istituzionale siglata nel 2022. All’epoca l’accordo aveva delineato un progetto ambizioso, basato su un investimento complessivo da 200 milioni di euro e su un articolato scambio di immobili tra Regione, Comune e Università.

L’operazione prevedeva la nascita di un grande Polo delle Amministrazioni nell’area di Torre Angellara — oggi caratterizzata dalla presenza di uffici regionali e dall’ex ortopedico in stato di abbandono — e, parallelamente, l’assegnazione all’Ateneo di spazi nel cuore della città attraverso il recupero dell’ex Tribunale.

Ex Tribunale di Salerno, il nodo irrisolto torna centrale

Le prospettive delineate due anni fa avevano generato aspettative significative: un centro direzionale capace di riunire funzioni e servizi oggi distribuiti in sedi diverse, una rigenerazione dell’area alta del centro cittadino e un ritorno stabile dell’Università in una zona strategica per mobilità, cultura e servizi. Tuttavia, la fase successiva all’accordo non ha portato ai passi concreti attesi. Una commissione incaricata di definire gli aspetti tecnici e operativi ha prodotto solo atti preparatori, senza un cronoprogramma definito.

L’edificio di corso Vittorio Emanuele resta chiuso, mentre a Torre Angellara non si registra alcun avanzamento visibile dei lavori o delle procedure necessarie alla realizzazione del nuovo centro direzionale. La mancanza di una pianificazione esecutiva rende difficile valutare tempi, costi aggiornati e modalità di attuazione di un intervento che coinvolge più livelli istituzionali.

Il tema è tornato a imporsi proprio per l’assenza di sviluppi concreti. Professionisti, residenti e comunità accademica chiedono chiarezza sugli step operativi e sulle reali possibilità che l’intesa del 2022 si traduca in interventi effettivi. La riattivazione del percorso appare oggi una priorità per evitare che l’ex Tribunale continui a rappresentare un vuoto urbano nel pieno della principale arteria commerciale della città e per stabilire una strategia coerente sulla collocazione dei servizi pubblici. L’attenzione riportata sul dossier impone ora una verifica puntuale degli impegni assunti e degli strumenti disponibili per portarli a compimento.

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