Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, una deflagrazione seguita da un incendio ha provocato ingenti danni allo Chalet 26, il chiosco situato all’interno della villa comunale Falcone-Borsellino di Cava de’ Tirreni. L’episodio si sarebbe verificato nel cuore della notte, a poche ore dalla chiusura dell’attività che, in occasione dell’Immacolata, era rimasta aperta fino a tardi. A scoprire l’accaduto sono stati i proprietari, la famiglia Celentano, giunti ieri mattina in villa per la riapertura quotidiana.
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione avrebbe preceduto l’incendio che ha devastato parte della struttura. I danni sono consistenti, ma al momento non è stata ancora completata una stima ufficiale. Sul posto sono intervenuti la polizia municipale, diretta dal comandante Cicalese, i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato. La villa è stata immediatamente chiusa al pubblico per ragioni di sicurezza e per consentire agli investigatori di effettuare i rilievi necessari.
Esplosione nella villa comunale Falcone-Borsellino: indagini in corso
Gli uomini della Scientifica hanno iniziato sin dalle prime ore della mattina un’analisi approfondita dell’area. Nessuna pista sembra essere esclusa, compresa quella dolosa, anche se gli investigatori mantengono il massimo riserbo. La dinamica dell’esplosione e le cause precise dell’incendio restano da chiarire e ulteriori elementi potrebbero emergere nelle prossime ore.
La famiglia Celentano, che gestisce il chiosco da anni, è nota per aver intrapreso un lavoro costante di riqualificazione della villa comunale attraverso eventi, iniziative culturali, attività per i più piccoli e progetti di sensibilizzazione contro la violenza. Proprio in questi spazi, qualche mese fa, un anziano era stato aggredito brutalmente. In seguito a quell’episodio, i familiari avevano installato una targa commemorativa nel punto in cui l’uomo era stato colpito, trasformando il luogo in un simbolo di rifiuto della violenza.








