Il Comune di Castel San Lorenzo ha deciso di presentare ricorso dopo l’esclusione dal Piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate. Un provvedimento giudicato inspiegabile e che ha spinto l’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Scorza a ricorrere al TAR.
Fondi aree degradate, il ricorso di Castel San Lorenzo: “esclusione ingiusta”
L’ente aveva partecipato regolarmente al bando nazionale, ottenendo nel giugno 2017 la posizione numero 367 nella graduatoria ufficiale. Nel dicembre 2024, con l’assegnazione di ulteriori risorse, il finanziamento veniva esteso fino alla posizione numero 400. Nonostante ciò, Castel San Lorenzo non risultava tra i Comuni ammessi, pur rientrando formalmente tra i beneficiari.
La richiesta di chiarimenti e la risposta tardiva
Il sindaco Scorza ha immediatamente avviato un’interlocuzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per avere spiegazioni sull’esclusione. Solo lo scorso 15 maggio, a seguito di un sollecito, è arrivata una comunicazione dal Dipartimento per le Pari Opportunità. Secondo la nota, la mancata ammissione al finanziamento sarebbe da attribuire a una presunta modifica del progetto iniziale, ma l’amministrazione comunale smentisce fermamente.
I motivi dell’esclusione
“Le motivazioni dell’esclusione – spiega il primo cittadino di Castel San Lorenzo, Giuseppe Scorza – ci sono state comunicate solo dopo nostra insistenza. Sono state individuate in una presunta modifica al progetto presentato in fase di richiesta di partecipazione al bando. Modifica che, in realtà, non c’è mai stata.
L’area interessata dalla progettualità presentata, infatti, nel corso degli anni è stata oggetto di interventi minimi di riqualificazione volti a effettuare opere necessarie per il recupero dal degrado. A seguito di questi interventi, abbiamo chiesto la possibilità di poter eventualmente effettuare una modifica al progetto, di fatto mai realizzata in concreto, affinché i fondi destinati a coprire i costi dei lavori già effettuati potessero essere destinati ad altri segmenti di terreno vicini, non compresi inizialmente.
Sottolineo, però, che la nostra era una richiesta preliminare e che il progetto originario non è stato mai toccato, come invece asserito nella nota di chiarimento. Ora, per tutelare i nostri interessi, stiamo predisponendo opportuno ricorso al Tar”.
L’incarico legale per tutelare i diritti dell’ente
Dopo un’istruttoria interna condotta dall’Area Tecnica, la giunta comunale ha deliberato di affidare l’incarico a un avvocato esterno per presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. L’obiettivo è quello di ottenere la riammissione al finanziamento o, in alternativa, il riconoscimento dei diritti lesi. L’azione legale mira a far valere la legittimità della posizione del Comune, che si ritiene danneggiato da un’esclusione priva di fondamento. Il ricorso rappresenta un passo deciso a difesa del territorio e delle opportunità di sviluppo negate da un provvedimento ritenuto ingiusto.