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Esclusi eccellenti scuotono Salerno: Tommasetti fuori, insieme a Pellegrino, Cammarano e Carpentieri

Centola Aurelio Tommasetti

Aurelio Tommasetti

Secondo Il Mattino, con la conclusione dello scrutinio delle 1.160 sezioni della provincia di Salerno, il testa a testa tra centrosinistra e centrodestra si definisce con un risultato di 5 a 4. Un esito maturato all’ultimo miglio, dopo che per larga parte dello spoglio il vantaggio era di 6 a 3 per la coalizione progressista.

La rimonta decisiva arriva dalla lista “Cirielli Presidente”, che conquista il seggio grazie al risultato di Sebastiano Odierna. A Sarno, dove raccoglie circa duemila preferenze, Odierna ribalta gli equilibri e porta la lista al 5,75%. L’effetto collaterale è l’esclusione di Tommaso Pellegrino, capolista di “Casa dei Riformisti”, fermo alla stessa percentuale ma con un totale di 23.144 voti che non basta a garantirgli il ritorno in Consiglio.

Esclusi eccellenti scuotono Salerno: Tommasetti fuori

Il caso Pellegrino si inserisce nel complesso meccanismo del sistema elettorale regionale, che incrocia quorum di coalizione e distribuzione interna delle liste. Nel Vallo di Diano, terreno politico di riferimento, Pellegrino supera l’8 mila voti, pari al 52% dei consensi, ma la performance non basta, complice anche la minore affermazione degli altri candidati della stessa lista, Gianfranco Valiante e Maria Rosaria Vitiello, nella valle dell’Irno. A pagare il prezzo delle dinamiche finali non è solo Italia Viva, formazione di cui Pellegrino è espressione: restano fuori anche Aurelio Tommasetti della Lega, Michele Cammarano del Movimento 5 Stelle e Nunzio Carpentieri di Fratelli d’Italia.

Nel centrosinistra la situazione appare più lineare: tutti gli uscenti vengono riconfermati, ad eccezione dell’ingresso di Giovanni Maria Cuofano, che rappresenta la sorpresa della coalizione. Il dato più evidente, tuttavia, riguarda la completa assenza di donne elette, che posiziona la provincia di Salerno all’ultimo posto per rappresentanza femminile.

Un dato controcorrente rispetto alle performance personali di alcune candidate. La più votata in assoluto è Annalisa Della Monica (Fdi), che ottiene 11.123 voti, superando perfino il candidato governatore Edmondo Cirielli nella sua città di Cava de’ Tirreni. A seguire Federica Fortino (Pd) con 7.917 preferenze, forte anche di un risultato consistente a Pontecagnano. Nel centrodestra spicca inoltre Rosaria Aliberti, che raggiunge 7.317 voti e manca l’ingresso solo per la mancanza di sostegno in alcuni segmenti del suo bacino elettorale.

Sul fronte delle forze minori emerge il calo del Movimento 5 Stelle, che scivola al 4,65% con 18.738 voti. Una flessione evidente anche nei territori amministrati da esponenti del movimento. In Alleanza Verdi-Sinistra si distingue Franco Tavella, vicino alla soglia delle cinquemila preferenze, mentre a Salerno città la migliore affermazione è quella del giornalista Enzo Ragone, con 859 voti.

In Fratelli d’Italia, la competizione interna tra l’uscente Nunzio Carpentieri e Giuseppe Fabbricatore si conclude con la vittoria di quest’ultimo, che consolida la sua posizione nonostante le resistenze registrate a livello locale. Carpentieri prevale invece a Pagani, roccaforte politica dell’europarlamentare Alberico Gambino, ma il risultato non gli basta a mantenere il seggio.

La tornata elettorale si chiude dunque con un quadro articolato, tra conferme, esclusioni eccellenti e un riequilibrio interno ai partiti che ora avvieranno la fase di analisi e ridefinizione della leadership territoriale, in vista delle prossime scadenze politiche.

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