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Enzo Maresca, l’allenatore salernitano che pensa come un giocatore di scacchi: ora sogna il Mondiale per Club

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Enzo Maresca

Per lungo tempo il tecnico salernitano Enzo Maresca è stato considerato un allievo diretto, e talvolta fin troppo somigliante, di Pep Guardiola. Eppure, come sottolinea Davide Morganti in un articolo pubblicato oggi nell’edizione sportiva de Il Mattino, il tecnico originario di Pontecagnano ha saputo costruire un’identità calcistica autonoma, fondata su concetti precisi e riconoscibili: organizzazione, possesso palla, pressing alto.

La sua filosofia è chiara – tenere il pallone, allontanare il pericolo, costringere l’avversario a giocare lontano dalla propria area. Un approccio che riflette un pensiero tattico profondo e che affonda le radici in una passione coltivata negli ultimi anni di carriera da calciatore: il gioco degli scacchi.

Enzo Maresca, l’allenatore salernitano sogna il Mondiale per Club

Proprio a Palermo, nella fase conclusiva della sua esperienza in campo, Maresca iniziò ad avvicinarsi alla scacchiera. Secondo l’attuale allenatore del Chelsea, gli scacchi affinano la creatività, migliorano la concentrazione e insegnano a dominare le emozioni. Per Maresca il calcio, al pari del nobile gioco, è una questione di posizioni, dove ogni elemento – come una pedina – può rappresentare un’occasione di difesa, di attacco, di inganno o di soluzione.

È con questa mentalità analitica e creativa che Maresca ha conquistato traguardi significativi nella sua giovane carriera da allenatore. Dopo aver riportato il Leicester in Premier League, nella stagione successiva ha guidato il Chelsea alla conquista della Conference League. Ora lo attende una nuova sfida: la finale del Campionato del Mondo per club, dove i Blues affronteranno il Paris Saint-Germain di Luis Enrique, squadra ricca di talento ed esperienza internazionale.

Il percorso dell’allenatore campano è stato rapido e determinato, privo di esitazioni. Il suo stile di gioco – talvolta criticato anche a Londra per la sua rigidità estetica – richiama paesaggi nordici: un calcio che, come il mare del Nord, si fa profondo e misterioso, dove ogni movimento sul campo diventa evocazione, strategia, visione. E proprio come negli scacchi, ogni partita è una sfida all’intelligenza e alla capacità di anticipare il futuro.

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