Cronaca Salerno, Salerno

Ospedale Costa d’Amalfi, infarto grave senza cardiologo: elisoccorso bloccato di notte

ospedale ravello

Un nuovo caso solleva indignazione e preoccupazione per la sanità campana. All’Ospedale Costa d’Amalfi, nel tardo pomeriggio di martedì, un paziente con un infarto acuto (STEMI) è rimasto senza assistenza cardiologica immediata. L’uomo, arrivato al Castiglione di Ravello intorno alle 17:40, presentava un quadro clinico gravissimo, ma in turno non era presente alcun cardiologo.

L’allarme e la corsa contro il tempo

L’équipe medica ha immediatamente lanciato l’allerta al 118, che ha segnalato un’ulteriore criticità: dalle 17:30, l’elisoccorso non è più operativo per i voli diretti al Ruggi d’Aragona di Salerno, poiché l’elisuperficie non è abilitata al volo notturno. Un limite che impedisce il trasferimento rapido dei pazienti più gravi nelle ore serali, costringendo a scegliere viaggi lunghi e rischiosi su strada.

A quel punto, l’unica soluzione è stata il trasferimento via ambulanza. Il paziente è arrivato in emodinamica a Salerno alle 19:15, oltre un’ora e mezza dopo l’arrivo in pronto soccorso. Un ritardo pesante in un contesto in cui ogni minuto è vitale per salvare il muscolo cardiaco.

Carenze strutturali e organizzative

L’episodio riaccende i riflettori sulle criticità del presidio ospedaliero della Costa d’Amalfi, da anni al centro di denunce per carenze di personale e servizi limitati. L’assenza di un cardiologo in turno, in un’area ad alto rischio e difficilmente raggiungibile, rappresenta una grave falla del sistema di emergenza.

Inoltre, l’assenza di un’elisuperficie abilitata al volo notturno presso il Ruggi d’Aragona — centro Hub per ictus, infarti e traumi — rende ancora più complessa la gestione dei casi tempo-dipendenti.

Ogni minuto perso può costare una vita. È inconcepibile che nel 2025 la Costiera Amalfitana, con milioni di turisti e migliaia di residenti, non possa contare su un servizio cardiologico continuo e un elisoccorso operativo h24”, sottolineano fonti sanitarie locali.

Una sanità che rischia di non reggere

Il caso del Costa d’Amalfi mette nuovamente in luce la fragilità della rete ospedaliera campana, in particolare nei territori montani e costieri. Le distanze, la carenza di personale e le limitazioni logistiche continuano a mettere a rischio la tempestività dei soccorsi, con conseguenze potenzialmente drammatiche.

La vicenda riapre il dibattito sulla necessità di potenziare i presidi periferici e di garantire la presenza di specialisti, in particolare nelle discipline salvavita come la cardiologia.

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