Emergenza idrica, disagi per i pellegrini al Santuario della Madonna del Monte Gelbison: bagni chiusi e pompe fuori uso. Il sindaco De Vita spiega le cause e le misure adottate dal Comune. Lo riporta InfoCilento.
Emergenza idrica al Santuario del Monte Gelbison, il sindaco De Vita spiega i disagi
Nei giorni scorsi, alcuni pellegrini che hanno raggiunto il Santuario della Madonna del Monte Gelbison hanno denunciato disagi dovuti a bagni pubblici chiusi e pompe idriche fuori uso, lamentando anche il pedaggio di 5 euro richiesto per l’accesso in auto. La situazione è stata definita “inaccettabile” da chi arriva in quota da Campania, Calabria e Basilicata.
Il sindaco di Novi Velia, Adriano De Vita, ha precisato che la sorgente che rifornisce il Santuario è a secco da oltre un mese. Per garantire la fornitura, il Comune ha attivato un piano straordinario con autobotti, trasportando acqua ogni giorno fino ai 1700 metri di altitudine. La situazione si è ulteriormente complicata a causa di un violento temporale che ha danneggiato sia la pompa primaria sia quella di riserva, bloccando il sistema di sollevamento.
“Ci siamo trovati di fronte a un danno improvviso e grave”, ha dichiarato De Vita. “Il nostro ufficio tecnico sta già reperendo i pezzi di ricambio, mentre continuiamo a garantire il servizio con ogni mezzo possibile”. Il Comune ha anche precisato che i bagni alla Croce e quelli di Rofrano sono rimasti funzionanti, evitando il blocco totale. Il sindaco ha sottolineato le difficoltà nella gestione di un impianto situato a oltre 1700 metri: senza il supporto delle autobotti, i problemi sarebbero stati molto più seri.