A Buonabitacolo, vista l’emergenza idrica, nasce il Comitato Acqua Buonabitacolo: raccolte 440 firme per sollecitare risposte al sindaco. Il comitato denuncia ritardi e mancanza di informazioni riguardo alle interruzioni del servizio. Lo riporta InfoCilento.
Emergenza idrica: nasce il Comitato “Acqua Buonabitacolo”
A Buonabitacolo, la questione dell’approvvigionamento idrico, particolarmente critica nella zona rurale conosciuta come “campagna”, torna a essere al centro dell’attenzione. I residenti definiscono questo problema “atavico”, poiché si è aggravato nel tempo senza trovare una soluzione definitiva.
Il Comitato
A rappresentare le istanze dei cittadini è il nuovo comitato Acqua Buonabitacolo, che in soli quattro giorni ha raccolto oltre 440 firme per richiedere risposte chiare e interventi concreti da parte dell’amministrazione comunale.
Il comitato ha già inviato un documento ufficiale, firmato dai cittadini, al sindaco Giancarlo Guercio, contenente una serie di domande specifiche riguardanti lo stato della rete idrica e le misure adottate per affrontare i frequenti disservizi. Tra le interrogazioni rivolte al sindaco figurano: “Quali strategie sono previste per affrontare la carenza idrica? Perché i progressi annunciati non sono visibili? Dove possiamo trovare un dossier aggiornato sulla rete idrica e sui potenziali rischi per la salute pubblica?”.
“Silenzio dalle istituzioni”
Il comitato sottolinea anche la mancanza di comunicazione da parte delle istituzioni, denunciando ritardi e disinformazione riguardo alle interruzioni del servizio. In diverse occasioni, spiegano, è stato comunicato un orario di ripristino dell’acqua che non è stato rispettato, lasciando i residenti in uno stato di incertezza.
I dubbi e le richieste.
Una delle preoccupazioni più diffuse riguarda la distribuzione diseguale dei disservizi: “Perché l’acqua viene spesso interrotta solo nella zona ‘campagna’? E perché ciò accade frequentemente di venerdì sera o sabato?”, si legge nel documento presentato. Non manca il scetticismo riguardo alle spiegazioni ufficiali. “Siamo certi che si tratti sempre e solo di perdite? – si interrogano i membri del comitato – O potrebbe esserci un utilizzo eccessivo da parte di alcuni utenti? Cosa sta facendo il Comune per indagare su queste possibilità?” Un altro punto critico riguarda i rapporti con la Regione e l’impossibilità di accedere a finanziamenti.
Secondo quanto dichiarato dal sindaco, Buonabitacolo non riceverebbe fondi poiché non è parte di un consorzio idrico specifico. Tuttavia, il comitato si chiede perché, di fronte a questo ostacolo, l’amministrazione non abbia intrapreso ulteriori azioni e solleva anche dubbi su una possibile privatizzazione del servizio idrico, considerando le scelte già effettuate dall’attuale giunta in altri settori.
La proposta
Infine, viene presentata una proposta concreta: organizzare un incontro pubblico con il sindaco per avviare un dialogo diretto con i cittadini. “Ci aspettiamo una risposta entro trenta giorni”, affermano i membri del comitato, “ma soprattutto chiediamo trasparenza, partecipazione e rispetto per i diritti fondamentali dei cittadini, a cominciare dall’accesso all’acqua.” La questione rimane aperta e il malcontento aumenta. Ora tocca all’amministrazione comunale rispondere.