È stata inviata questa mattina al Prefetto di Salerno una richiesta formale di incontro per affrontare l’emergenza ambientale e sanitaria connessa alle Fonderie Pisano. A darne notizia è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, firmatario dell’istanza insieme all’Associazione “Salute e Vita”, al sindaco di Pellezzano Francesco Morra, alla vicepresidente del Consiglio comunale di Salerno Claudia Pecoraro, alla consigliera comunale di Salerno Elisabetta Barone e al vicepresidente nazionale di Medicina Democratica Paolo Fierro.
Emergenza Fonderie Pisano: chiesto incontro urgente al Prefetto
I firmatari del documento segnalano una situazione definita “ormai insostenibile”, aggravata dall’arrivo dell’estate e dal conseguente aumento delle emissioni odorigene e inquinanti provenienti dallo stabilimento. «Nonostante la condanna dello Stato italiano da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione degli articoli 8 e 13 della Convenzione Europea – si legge nella nota – nessun provvedimento concreto è stato adottato per interrompere le attività inquinanti». L’allarme riguarda soprattutto le ore notturne e del primo mattino, quando i residenti della Valle dell’Irno, in particolare nei comuni di Salerno, Baronissi e Pellezzano, sarebbero costretti a convivere con miasmi intensi, irritanti e persistenti, rendendo difficoltosa anche la semplice apertura delle finestre per il caldo estivo.
Lo studio epidemiologico Spes – ricordano i promotori – ha evidenziato ricadute significative sulla salute delle popolazioni locali, con rischi maggiori per i soggetti più vulnerabili. In questo quadro, viene denunciata l’assenza di interventi efficaci da parte delle istituzioni, sia locali che nazionali, nonostante la sentenza della Corte di Strasburgo e le reiterate segnalazioni provenienti dal territorio.
«Chiediamo al Prefetto Francesco Esposito di intervenire con urgenza – afferma Lorenzo Forte, presidente dell’Associazione “Salute e Vita” – per la tutela della salute pubblica e della qualità della vita nella Valle dell’Irno. Ogni volta che l’impianto è in funzione, l’aria diventa irrespirabile. I cittadini vengono svegliati di notte dai cattivi odori e costretti a barricarsi in casa. Non è accettabile che lo Stato ignori una sentenza europea che riconosce la violazione dei diritti fondamentali di oltre 30.000 persone».
L’appello indirizzato al Prefetto mira a ottenere un confronto istituzionale urgente, che coinvolga tutte le parti interessate, con l’obiettivo di individuare misure concrete e risolutive per garantire il diritto alla salute e alla vivibilità nei territori colpiti. «Non possiamo accettare – conclude Forte – che anche quest’estate si trasformi in una stagione d’inferno per migliaia di famiglie. Vivere nella Valle dell’Irno non può significare rinunciare al sonno, all’aria pulita, alla dignità».