L’emergenza cinghiali nel Cilento è ormai fuori controllo. Il Comune di Omignano, guidato dal sindaco Raffaele Mondelli, ha approvato all’unanimità una delibera urgente per chiedere alla Regione Campania e al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni un intervento straordinario contro la proliferazione incontrollata della fauna selvatica.
Danni, rischi e un problema ormai cronico
Il provvedimento nasce dai danni sempre più gravi alle coltivazioni, dai rischi per la sicurezza stradale e dal degrado urbano provocato dai branchi che si spingono fin dentro i centri abitati. Il Comune denuncia anche ripercussioni economiche sul turismo rurale e rischi sanitari per la suinicoltura, legati alla diffusione della peste suina africana.
Le stime parlano di un problema biologico sempre più complesso: gli animali presenti sul territorio sono spesso ibridi tra cinghiali autoctoni e ceppi nord-europei, più grossi e prolifici, capaci di generare fino a 12 piccoli ogni sei mesi per femmina.
Le richieste alla Regione Campania e al Parco del Cilento
Il Comune di Omignano chiede l’attivazione di un pacchetto straordinario di misure, tra cui:
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un calendario venatorio in deroga che garantisca almeno 120 giorni di caccia al cinghiale;
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battute di contenimento pre e post stagione venatoria;
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interventi anche in aree vietate alla caccia, comprese zone urbane e protette, nei giorni di silenzio venatorio o durante i periodi di divieto.
L’obiettivo è un contenimento selettivo e controllato della specie, con il coinvolgimento di guardie venatorie volontarie, conduttori di fondi agricoli muniti di licenza e cacciatori qualificati individuati nominativamente.
Polizia venatoria e coinvolgimento delle Forze armate
Tra le proposte più significative figura la creazione di una “polizia venatoria locale”, una task force di supporto che possa intervenire su chiamata dei sindaci dei territori maggiormente colpiti.
Il Comune chiede inoltre di autorizzare, dove necessario, anche l’impiego dei militari, come previsto dal Decreto Agricoltura nazionale, che consente l’ausilio delle Forze armate per il contenimento della fauna selvatica. Misure simili sono già attive in Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana e Calabria.
Coordinamento tra Comuni e prossimi passi
L’atto approvato dalla giunta Mondelli sarà trasmesso al Comune di Vallo della Lucania, incaricato di raccogliere le delibere dei vari Comuni del Parco del Cilento per una richiesta unitaria alla Regione Campania e alla Provincia di Salerno.
L’amministrazione comunale di Omignano sottolinea che l’obiettivo non è incentivare la caccia, ma ripristinare l’equilibrio ambientale e proteggere la sicurezza pubblica, salvaguardando al contempo l’agricoltura e la biodiversità del territorio cilentano.