Temperature record e rischio salute: la Fillea CGIL di Salerno lancia l’allarme per l’emergenza caldo alla Regione Campania chiedendo un’ordinanza urgente per vietare i lavori all’aperto nelle ore più calde. Grieco: «Senza protezione, è come mandare gli operai al patibolo». Lo riporta InfoCilento.
Emergenza caldo, la Fillea CGIL Salerno lancia l’allarme
L’afa non aspetta. Con l’arrivo anticipato di temperature estreme e un’estate che promette nuovi record di caldo, la Fillea CGIL di Salerno lancia un appello senza giri di parole: fermare subito i cantieri nelle ore più calde della giornata per proteggere la salute dei lavoratori, soprattutto nei settori edili e agricoli.
«Non possiamo aspettare che accada l’irreparabile», dichiara Vito Grieco, segretario generale della Fillea CGIL Salerno.
«Serve un’ordinanza immediata, come quella varata l’anno scorso dalla Regione, ma con anticipo sui tempi».
Il precedente: l’ordinanza 2024 e il codice penale
Nel luglio 2024, la Regione Campania aveva emanato l’ordinanza n.1 dell’11 luglio, che vietava il lavoro nei settori agricoli, edili e affini tra le 12:30 e le 16:00, nei giorni in cui la mappa dello stress termico segnalava livello ALTO per attività fisica intensa. La violazione di tale norma era punita ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale.
Oggi, con l’emergenza climatica che si è presentata in anticipo, la Fillea CGIL chiede di non ripetere gli errori del passato e di attuare misure preventive: sospensione dei lavori, allestimento di punti di ristoro, distribuzione di sali minerali e creazione di aree ombreggiate nei cantieri.
Appello alle imprese: “Anticipare la CIGO”
Il sindacato rivolge un invito anche alle imprese edili della provincia di Salerno, affinché valutino da subito il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) in caso di condizioni meteo avverse, senza aspettare ulteriori picchi termici.
«Serve responsabilità – aggiunge Grieco – perché lavorare sotto il sole cocente non può diventare una condanna. Non stiamo parlando di eccezioni, ma di una situazione che riguarda centinaia di lavoratori, spesso già precari o vulnerabili».
Vigilanza e controlli: “Il silenzio è complicità”
La Fillea CGIL sottolinea infine l’urgenza di rafforzare i controlli e le sanzioni, invitando le autorità a non abbassare la guardia. «Il caldo uccide e il silenzio istituzionale è una colpa grave», conclude Grieco. «Non si può giocare con la vita dei lavoratori».