Cronaca Salerno, Salerno

Eboli, il caso del palazzo Massajoli: proseguono gli scontri tra il Sindaco e l’erede 

Eboli palazzo Massajoli
Il Comune di Eboli
Eboli palazzo Massajoli

Sta giungendo alla fine la vicenda giudiziaria per il palazzo Massajoli, ma l’erede Nicola Albano e il sindaco di Eboli Mario Conte non depongono le armi. Albano ha affidato ai social un duro sfogo che la Corte d’Appello di Salerno ha rigettato la richiesta dell’ente di sospendere l’esecuzione della sentenza che lo obbliga a lasciare l’immobile.

Eboli, il caso del palazzo Massajoli: scontri tra il Sindaco e l’erede

“Disagio giovanile, una piaga sempre più sanguinante nel nostro paese, con un’amministrazione assente, spaventosamente assente nell’ambito sociale. – inizia così il duro sfoco che Nicola Albano, nipote di Rachele Massaioli, ha affidato ai social – Anni fa, una cittadina ebolitana donò al comune di Eboli un intero palazzo con una clausola ben precisa, destinare il palazzo a un’ opera di ALTO VALORE SOCIALE, in particolare un’opera per il RECUPERO DI RAGAZZI TRAVIATI E ABBANDONATI DA RIPORTARE SULLA RETTA VIA.”

Albano prosegue: “Evidentemente una donna filantropa e lungimirante che aveva inserito la clausola, consapevole che qualche politico non avesse il suo stesso animo e approfittasse della situazione, è ciò che è accaduto.”

“In quel palazzo non vi è mai stata traccia di aiuto ai giovani né altro, ma si è preferito farlo occupare da gente benestante che paga per ballare, per avere un bar ( c’è lucro) per giocare a fare i bersaglieri, fregandosene del disagio dei giovani ai quali quel posto era destinato.” aggiunge amareggiato l’uomo.

“Ragazzi che cedono alle dipendenze, che fanno fatica a vivere, che addirittura si suicidano non bastano a smuovere le coscienze di chi amministra e che si impegna solo a decidere a quale funerale, di giovani, essere presente, quale funerale porta più voti, così come i voti dei “soci” che occupano quel palazzo.” prosegue.

“A giugno il comune dovrà lasciare e restituire il palazzo, ci sono volute molte sentenze, questo perchè l’amministrazione continuava a perorare una causa ormai persa e lo faceva con i soldi degli ebolitani, decine e decine di migliaia di euro, OLTRE IL DANNO, LA BEFFA.”

“Spudorati, indifferenti verso il bisogno dei giovani. Abbiamo più volte provato a mediare con questa amministrazione affinché quel palazzo riprendesse la sua strada, affinché si realizzasse qualcosa così come voleva mia zia prima e mia madre poi, tutto inutile, volevano continuare a mantenere le sedi gratis per quei signori impellicciati, e per i loro svaghi. Per quanto mi sarà possibile, cercherò di esaudire, almeno in parte, i desiderata di mia zia e di mia madre, resterò comunque aperto al dialogo, conscio del fatto che intorno troverò menefreghismo e gente che nel sociale non trova alcun interesse né tornaconto, lasciando, sempre più, i giovani abbandonati a loro stessi, VERGOGNOSO…” conclude Nicola Albano.

La risposta del Sindaco di Eboli

Non si lascia attendere la risposta del sindaco. «Usati termini offensivi sia per l’istituzione che per coloro che operano nel sociale. Palazzo Massajoli ha ospitato per anni tutte le attività dell’ex Piano di Zona che si occupava di attività sociali indirizzate a categorie svantaggiate, tra cui anche i giovani. È irrispettoso ed offensivo il tono utilizzato».

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