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Dramma sfiorato in Cilento: Scotti si ferisce gravemente e viene dirottato al Ruggi di Salerno

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Il Ruggi di Salerno

Il recente, grave infortunio occorso a Gerardo Scotti, figura nota nell’associazionismo ambientalista con “Genesi“, getta una luce drammatica sulla carenza strutturale dei servizi sanitari nel Cilento e ribadisce l’assoluta necessità di ripristinare il servizio di Pronto Soccorso presso l’ospedale di Agropoli.

L’episodio ha evidenziato in modo lampante l’inadeguatezza dell’attuale Punto di Primo Intervento (PPI) locale, noto per essere attrezzato unicamente per gestire casi di bassa gravità (codici bianchi e verdi) e sprovvisto di personale specialistico essenziale per le emergenze critiche.

Dramma sfiorato in Cilento: si ferisce gravemente e viene trasferito al Ruggi

A dimostrazione che le istanze civiche vengono recepite, proprio in queste ore si registra una svolta: l’ASL di Salerno ha ufficialmente comunicato a sindacati e amministratori locali una proposta di revisione dell’atto aziendale relativo al presidio di Agropoli. La Federazione Funzione Pubblica CGIL ha accolto l’iniziativa in una nota, definendola «un traguardo agognato da anni, risultato della caparbietà dei cittadini e della Fp Cgil, da sempre in prima linea nelle mobilitazioni, culminate nella recente assemblea pubblica».

La novità di maggior rilievo è la designazione del presidio di Agropoli come ospedale in area disagiata, prevedendo l’attivazione di un vero Pronto Soccorso.

Lo stesso attivista ha raccontato i momenti concitati: «Una banale distrazione si è trasformata in qualcosa di surreale. Dopo essere scivolato da un albero di arance, ho iniziato a perdere una quantità enorme di sangue. Ho capito subito la serietà della situazione. Ho chiamato il 118; l’ambulanza è arrivata in dieci minuti, ma senza un medico a bordo. Gli operatori, dopo avermi tagliato la felpa, hanno compreso immediatamente la difficoltà della ferita e hanno richiesto l’intervento dell’auto medica. Sono stati encomiabili nel posizionare un laccio emostatico che ha parzialmente contenuto l’emorragia. Altrettanto bravo il medico arrivato in supporto, riuscito quasi del tutto ad arrestare la perdita. A quel punto erano trascorsi oltre trenta minuti e avevo già perso un volume significativo di sangue. Siamo partiti in direzione Salerno, stavo malissimo, e il dottore ha dovuto fermare l’ambulanza per rilevare i parametri vitali e stabilizzarmi. Tutta l’assistenza è avvenuta in uno spazio esiguo: è vero che le attrezzature sono presenti, ma gestire un’emergenza lì dentro è un lavoro disumano, sia per il paziente che per chi tenta di salvarti. Il tragitto è durato quaranta minuti, durante i quali la sensazione di svenire era opprimente».

In totale, sono stati necessari 70 lunghi minuti per coprire la distanza dal Cilento all’ospedale Ruggi di Salerno. «La mia gratitudine va ai medici del pronto soccorso che hanno lavorato senza sosta. Agropoli non offre alcuna garanzia di sicurezza. Qui si rischia la vita, mentre i nostri politici continuano a inaugurare e fare promesse roboanti. È inaccettabile che ci siano esponenti politici che hanno votato contro l’interrogazione del consigliere Pesce sull’ospedale, accusandolo di strumentalizzazione.

Fanno campagna elettorale come se la salute pubblica fosse un dettaglio trascurabile. La nostra struttura ospedaliera è moderna e all’avanguardia: deve essere riattivata a pieno regime, e questo impegno non deve conoscere distinzioni politiche. La salute deve tornare ad essere un diritto universale! Oggi mi sono ripreso e posso tornare a dedicarmi agli animali e all’ambiente, la mia ragione di vita», ha concluso Scotti.

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