Il 21 settembre, a conclusione di un’estate cilentana sospesa tra i cieli limpidi delle montagne e le acque cristalline del mare, la comunità di Novi Velia ha voluto stringersi attorno a don Aniello Panzariello in una grande festa di saluto e ringraziamento. Il sacerdote, originario di San Mauro La Bruca e parroco per 18 anni tra Novi Velia e San Biase, lascia ora la sua comunità per iniziare un nuovo percorso pastorale ad Agropoli. Al suo fianco, il giovane e serafico don Gennaro Russo, che lo ha affiancato in paese per due anni, specialmente durante i mesi estivi dedicati al santuario mariano del Monte Gelbison.
Una messa tra emozione e gratitudine
La celebrazione eucaristica, tenutasi alle 18.30 nella chiesa di Santa Maria dei Longobardi, è stata caratterizzata da momenti intensi di commozione. Al termine della funzione sono state lette due lettere: la prima firmata dalla professoressa Rosanna Marrocco, da sempre impegnata nella catechesi per adulti e nel sostegno scolastico ai ragazzi; la seconda da Laura Cuozzo, attivista Agenda Onu 2030 e volontaria dell’associazione Passo dopo Passo, che in cinque anni ha collaborato con don Aniello all’organizzazione del festival Noi siamo la montagna.
«Don Aniello, il mio non è un addio ma un arrivederci. I 46 laboratori che abbiamo realizzato insieme sono un ponte che unisce la montagna al mare», ha scritto Cuozzo, sottolineando la continuità di un cammino di amicizia e collaborazione.
Festa in piazza tra musica e tradizione
Dopo la messa, la festa è proseguita in piazza. Canti popolari, vino, piatti tipici e tanta gioia hanno reso omaggio ai due sacerdoti. Grazie alla Pro Loco, guidata da Maurizio Musto e da uno staff tutto al femminile, i tavoli si sono riempiti di rustici, panini, primi e secondi piatti, dolci e spumante, in un clima di grande convivialità.
Sul palco si sono alternati i gruppi di canto popolare di Novi, noti in tutto il Cilento per la loro partecipazione al Festival degli Antichi Suoni. Non sono mancati i bambini del paese, diretti da Angela Bruno, che con canti e dediche hanno espresso affetto e gratitudine verso i due parroci.
Il riconoscimento delle istituzioni
Il sindaco Adriano De Vita e il vicepresidente della Provincia Giovanni Guzzo hanno consegnato a don Aniello e a don Gennaro due targhe ricordo, a testimonianza della loro opera pastorale e dell’impegno per la crescita sociale e culturale della comunità.
Un sacerdote amico e guida
Il filo conduttore della serata è stato l’amicizia. Don Aniello, infatti, non è stato solo un parroco: è stato un punto di riferimento, un amico autentico, capace di unire le persone con progetti concreti e inclusivi. Dalle adozioni delle capre alle sagre, dai musical al cinema locale, fino al festival Noi siamo la montagna, ha sempre insegnato a tutti a credere nei propri sogni.
Accogliente e mai giudicante, ha aperto la porta della Chiesa come casa comune, insegnando a collaborare e a condividere. «Non un semplice amministratore di anime – hanno detto i parrocchiani – ma un missionario pratico, un contadino spirituale, un lievito che ha fatto crescere la comunità con il dono dell’amore e della fiducia».
Un arrivederci, non un addio
L’affetto esploso in piazza tra canti, baci e lacrime ha confermato il legame indissolubile tra don Aniello e la comunità di Novi Velia. Ora la sua missione continua ad Agropoli, ma l’amicizia e la gratitudine resteranno impresse nei cuori dei fedeli.
«Grazie don Aniello, amico nostro. Le feste passano, gli amici no. Grazie don Gennaro, seme giovane appena piantato nella buona terra. Passo dopo passo, la missione continua, guidata dall’amicizia e dalla Provvidenza».