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Domenico De Rosa all’Università di Salerno: «I dazi USA? Lo specchietto per non vedere i fallimenti dell’Europa»

Cavaliere Domenico De Rosa
Cavaliere Domenico De Rosa
Cavaliere Domenico De Rosa

Martedì 10 giugno 2025 si è tenuta presso l’Aula delle Lauree “Nicola Cilento” dell’Università degli Studi di Salerno la tavola rotonda dal titolo “Mercati globali e politica dei dazi”, organizzata dal Dipartimento di Scienze Giuridiche. L’evento ha visto la partecipazione di autorevoli esponenti del mondo accademico e imprenditoriale, tra cui il Cavaliere Domenico De Rosa, CEO del Gruppo SMET e voce critica del panorama industriale italiano.

De Rosa: «I dazi? Diversivi. Il problema siamo noi»

Nel suo intervento, De Rosa ha puntato il dito contro un atteggiamento troppo indulgente dell’Europa nei confronti delle proprie responsabilità industriali. «Questa mattina – ha esordito – ho l’onore ed il piacere di intervenire a un importante tavolo di confronto su temi economici centrali per il nostro tempo».

Poi ha affondato il colpo:

«In questi giorni, l’attenzione mediatica è concentrata sui nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, in particolare dall’amministrazione Trump. È legittimo discuterne, ma il vero pericolo è che diventino un alibi collettivo. Il nostro sistema produttivo è in crisi da oltre 26 mesi: calo costante della produzione industriale, declino strutturale. E cosa fa il dibattito pubblico? Si indigna per un dazio. Ma non sono i dazi il problema: è l’assenza di una visione industriale europea».

L’Europa dei dazi ideologici

Secondo De Rosa, la differenza tra USA ed Europa è nella capacità di visione e protezione strategica. «Gli Stati Uniti fanno protezionismo selettivo e consapevole. Difendono i loro settori chiave. Noi invece abbiamo innalzato dazi ideologici contro noi stessi: frammentazione normativa, transizioni ambientali caotiche, zero difesa delle filiere strategiche».

Sul comparto automotive ha dichiarato:

«Abbiamo imposto regole ambientali incoerenti mentre USA e Cina incentivavano. Risultato? La nostra industria si svuota. Importiamo da chi non rispetta le nostre regole».

E ha aggiunto:

«In siderurgia abbiamo spento impianti mentre altrove si nazionalizzava. In logistica, che è la spina dorsale dell’economia globale, l’Europa è lenta, divisa, impantanata».

Logistica e industria: due facce della stessa medaglia

Una parte centrale dell’intervento ha riguardato la logistica, settore strategico per il rilancio europeo. De Rosa ha sottolineato come gli USA stiano rilocalizzando, ridisegnando supply chain e investendo in infrastrutture, mentre l’Europa si muove in ordine sparso.

«Chi controlla i flussi, controlla il valore. Gli USA lo hanno capito. Noi in Europa litighiamo sulle rotte, rallentiamo sulle autorizzazioni, imponiamo divieti senza basi tecniche condivise. E soprattutto non decidiamo».

Una critica diretta all’immobilismo europeo

Chiudendo il suo intervento, De Rosa ha lanciato un messaggio forte:

«Lo dico senza diplomazia: in Europa manca la volontà politica di difendere l’industria. Abbiamo perso di vista il valore del manifatturiero, del lavoro e della produzione. L’ideologia ha prevalso sulla strategia».

Un dibattito acceso e necessario

L’incontro ha visto, oltre a De Rosa, la partecipazione di relatori istituzionali e accademici di rilievo: tra questi Andrea Annunziata, Paolo Pietrograzone, Stefania Rinaldi, Salvatore Scafuri, Licia Soncini, insieme ai professori Francesco Fasolino, Giuseppe D’Angelo, Giorgio Codiglione, Francesco Buonomenna e Mauro Menicucci, con moderazione del prof. Salvatore Sica.


Link istituzionali utili:

Domenico De RosaunisaUniversità degli Studi di Salerno

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