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Stop ai diplomi facili: il Consiglio di Stato conferma la chiusura di tre scuole paritarie nel Salernitano

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Il Consiglio di Stato ha confermato la revoca (e annullato i ricorsi) a tre istituti della provincia di Salerno: tassi di frequenza al minimo e gravi irregolarità. Confermata la linea del Ministero dell’Istruzione contro i diplomi facili. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Diplomi facili, il Consiglio di Stato conferma la revoca a tre istituti della provincia di Salerno

La battaglia contro il fenomeno dei diplomi facili nel Salernitano raggiunge un punto di svolta. Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati da tre istituti privati con sede a Nocera Inferiore, Sant’Egidio del Monte Albino e Pagani – quest’ultimo già al centro di un’inchiesta televisiva di Rai3 – confermando in modo definitivo i provvedimenti del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Si chiude così un anno segnato da un’offensiva senza precedenti contro le scuole che rilasciavano titoli irregolari, nell’ambito della strategia di legalità promossa dal ministro Giuseppe Valditara.

Le motivazioni della decisione

Nel caso della scuola di Nocera Inferiore, la revoca della parità scolastica era già stata confermata in via definitiva nel luglio 2025. I giudici hanno quindi ritenuto pienamente giustificato il nuovo intervento ministeriale, fondato su criticità gravi e persistenti. Per gli istituti di Sant’Egidio e Pagani, le conclusioni del Consiglio di Stato sono ancora più severe: «Tassi di frequenza crollati, in un caso intorno al 15% e nell’altro addirittura al 5%, numeri incompatibili con qualsiasi normale attività scolastica», si legge nel dispositivo.

A ciò si aggiungono percentuali elevatissime di studenti extraregionali, in alcune classi prossime al 90%, e fasce d’età anomale, incompatibili con la regolare partecipazione alle lezioni. Elementi che, secondo i giudici, delineano un quadro non riconducibile alla fisiologia dei percorsi formativi, giustificando senza ambiguità la revoca dello status di scuola paritaria.

Le irregolarità e le conseguenze

L’ordinanza evidenzia inoltre che gli istituti avrebbero continuato ad accettare iscrizioni anche dopo la revoca, nonostante fossero già consapevoli della perdita della parità. È stata respinta anche la tesi del presunto danno per gli studenti: la maggior parte dei frequentanti proveniva infatti da altre regioni, rendendo infondata la preoccupazione per un’ipotetica mancanza di spazi nelle scuole pubbliche vicine.

Un segnale forte per la legalità

Per il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio scolastico regionale della Campania, la tripla decisione rappresenta una conferma della linea di rigore adottata nell’ultimo anno, che ha portato a un rafforzamento dei controlli, delle ispezioni e delle procedure di trasparenza. «Tre punti a favore della legalità. Il Ministero aveva ragione», commentano dagli uffici regionali. La Campania – e in particolare il Salernitano – diventa così il simbolo di una “operazione verità” destinata a chiudere definitivamente la stagione dei diplomi facili, restituendo credibilità e serietà all’intero sistema scolastico.

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