Gianfranco Valiante commenta le dimissioni di Ciro Verdoliva dalla direzione generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno: “Scelta che lascia sconcerto, necessaria subito una direzione stabile”.
Ruggi di Salerno, Valiante: “Dimissioni di Verdoliva singolari, ora una guida certa”
«Una vicenda anomala, che genera amarezza e sconcerto». Con queste parole Gianfranco Valiante interviene pubblicamente sull’uscita di scena di Ciro Verdoliva dalla direzione generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, avvenuta a pochi mesi dalla sua nomina.
Verdoliva, chiamato a guidare il Ruggi su impulso dell’allora presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca con l’obiettivo di avviare un percorso di riorganizzazione e rilancio della struttura, ha lasciato l’incarico per assumere un ruolo di rilievo nazionale. Una scelta che, secondo Valiante, determina «un vuoto evidente di governance in una fase estremamente delicata» per l’azienda ospedaliera.
Per l’esponente politico, l’abbandono dell’incarico non è giustificabile «né dal punto di vista istituzionale né sotto il profilo della tutela del servizio pubblico». La mancanza di una guida stabile, evidenzia, rischia di accentuare criticità già presenti, con conseguenze dirette sull’organizzazione interna, sulle condizioni di lavoro del personale sanitario e amministrativo e, soprattutto, sulla qualità delle prestazioni offerte ai cittadini.
«La sanità pubblica – sottolinea Valiante – necessita di continuità gestionale, responsabilità e decisioni coerenti con l’interesse collettivo. Le strutture ospedaliere non possono trasformarsi in luoghi di passaggio o essere subordinate a percorsi professionali individuali». Da qui l’appello rivolto al neo presidente della Regione Campania, Roberto Fico, affinché si proceda con urgenza alla nomina di una direzione autorevole e stabile: «Occorre garantire efficienza, trasparenza e il pieno rispetto del diritto alla salute. Non è sufficiente indicare un nome qualsiasi e non è ammissibile rinviare le decisioni», conclude Valiante.








