Minacce, botte e un debito mai saldato: condannato a due mesi e quindici giorni di reclusione un imprenditore caseario di Battipaglia, Luigi M. Risponde di tentata estorsione e lesioni personali aggravate. Lo riporta l’odierna edizione de La Città.
Battipaglia, debiti per il latte e minacce con botte: condannato
Minacce, botte e un debito mai saldato: si è conclusa con una condanna a due mesi e quindici giorni di reclusione la vicenda giudiziaria che ha coinvolto un imprenditore caseario di Battipaglia, Luigi M., accusato di tentata estorsione e lesioni personali aggravate. I fatti risalgono a un pomeriggio del settembre 2019, quando due allevatori bufalini provenienti dalla provincia di Foggia si presentarono presso l’azienda dell’imputato – con sede a Bellizzi – per sollecitare il pagamento di 15mila euro dovuti per la fornitura di latte.
La situazione degenerò rapidamente: secondo la ricostruzione fatta in aula, Luigi M. avrebbe minacciato i due allevatori con parole gravi, simulando anche il possesso di un’arma. «Andate via che ho la pistola, sennò vi ammazzo» sarebbe stata la frase pronunciata con un gesto all’altezza della cintura, come a voler evocare la presenza di un’arma da fuoco. A ciò seguì una violenta aggressione fisica, con percosse che costrinsero i due uomini a ricorrere a cure mediche.
La sentenza
A distanza di sei anni dai fatti, il giudice Raffaela Caccavale della Prima sezione penale del Tribunale di Salerno ha pronunciato la condanna in primo grado. Pur trattandosi di una pena contenuta, dovrà essere scontata, segno che il tribunale ha considerato gravi le circostanze dell’episodio.
Una vicenda emblematica
Il caso mette in luce le tensioni irrisolte tra produttori e trasformatori nel settore lattiero-caseario, spesso teatro di ritardi nei pagamenti, mancati contratti formali e rapporti improntati a un’economia di scambio ancora poco tutelata.