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Danneggiamenti e molestie in un parco residenziale di Eboli: incubo per cento famiglie

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Danneggiamenti e molestie in un parco residenziale ad Eboli: in ostaggio cento famiglie a causa di una inquilina. Gli episodi sono iniziati oltre un mese fa e sono già un paio le segnalazioni ai carabinieri. Lo riporta l’odierna edizione de La Città.

Eboli, danneggiamenti e molestie: cento famiglie in ostaggio

Da oltre un mese, cento famiglie residenti in un parco residenziale di Eboli vivono un incubo quotidiano a causa di un’inquilina che ha reso la loro vita insostenibile. Le notti sono tormentate da urla incessanti, le auto vengono vandalizzate, e gli abitanti sono vittime di molestie davanti alle loro abitazioni e ai citofoni.

La situazione

Gli episodi di disturbo sono iniziati più di un mese fa, trasformando la vita dei residenti in un vero e proprio incubo. “Non dormiamo più la notte. Le urla sono continue e troviamo le nostre auto danneggiate. Siamo continuamente molestati davanti alle nostre case o attraverso il citofono,” raccontano esasperati gli abitanti del parco residenziale.

Le denunce ai carabinieri

Di fronte a questa situazione insostenibile, i residenti hanno preso diverse iniziative per cercare di risolvere il problema. Hanno scritto al sindaco Mario Conte, sperando in un intervento rapido, e hanno chiamato ripetutamente i carabinieri. Finora, tre denunce formali sono state depositate contro l’inquilina, che è stata anche segnalata all’ASL per una possibile necessità di trattamento sanitario obbligatorio (TSO).

Nonostante le ripetute denunce, l’intervento auspicato tarda ad arrivare. Alcune notti fa, i militari sono intervenuti, ma il TSO non è stato avviato. “Abbiamo denunciato questa situazione tre volte, ma nessuno interviene,” spiegano i residenti, sempre più esasperati.

L’appello dei residenti al sindaco

Il sindaco Mario Conte ha dichiarato di essere in attesa di una richiesta ufficiale per poter intervenire e ha assicurato di essere pronto a prendere provvedimenti una volta ricevuta la documentazione necessaria. Tuttavia, la mancanza di un intervento risolutivo ha lasciato le famiglie in uno stato di frustrazione e paura.

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