All’Ospedale Andrea Tortora di Pagani il progetto “Cuore d’Argilla” usa laboratori di ceramica per dare ai pazienti uno spazio di creatività e umanizzazione nella cura. Lo riporta Giornale del Cilento.
Pagani, il progetto “Cuore d’Argilla” all’ospedale Andrea Tortora
Un laboratorio di ceramica diventa strumento di cura e di resilienza per i pazienti dell’Ospedale “Andrea Tortora” di Pagani grazie al progetto “Cuore d’Argilla”, la terza tappa di “L’Arte che Cura”, un’iniziativa che unisce arte, terapia e relazione umana. Promosso dal reparto di Ematologia in collaborazione con l’Associazione Nasi Rossi Clown Therapy, con il sostegno del Rotary International – Distretto 2101 e della Locanda di Almayer, il progetto ha coinvolto pazienti ed ex degenti in laboratori artistici che hanno trasformato l’esperienza della malattia in un percorso creativo. Dopo aver toccato udito e vista, questa fase ha messo al centro il tatto: con l’argilla, materia viva e modellabile, i partecipanti hanno dato forma a opere che rappresentano non solo un’attività ma un vero e proprio collante emotivo tra la cura e la voglia di vita.
Il dott. Catello Califano, primario di Ematologia, spiega: «Il paziente diventa artista e protagonista attivo, dando vita a creazioni che rappresentano la sua energia vitale e la forza di vivere nonostante la malattia». La coordinatrice infermieristica, dott.ssa Carmela Trezza, aggiunge: «La ceramica ha rotto il silenzio, dando voce alla fragilità e stimolando la forza di creare e condividere, umanizzando così l’esperienza sanitaria». L’ing. Gennaro Sosto, Direttore Generale ASL Salerno, sottolinea: «Mettere la persona al centro significa riconoscere bisogni emotivi e relazionali. La sanità deve integrare empatia, ascolto e bellezza. Progetti come questo dimostrano che è possibile».
Per la dott.ssa Francesca Colombo, dell’Associazione Nasi Rossi, «L’ospedale si trasforma da luogo di cura passiva a spazio di partecipazione e creatività, restituendo dignità e senso alla persona». Il percorso si concluderà con una mostra permanente delle opere realizzate, allestita nel corridoio vicino al reparto di Ematologia, con la partecipazione di pazienti, ceramisti, volontari e autorità del Rotary Club locali.