La scelta del sindaco Mario Conte di azzerare la giunta comunale continua a generare tensioni e reazioni critiche all’interno del fronte di opposizione come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Una decisione che, nelle intenzioni del primo cittadino, dovrebbe rappresentare un momento di riequilibrio politico e di rilancio dell’azione amministrativa, ma che per le forze di sinistra si traduce in un segnale di debolezza e in un tentativo di preservare la stabilità della maggioranza fino alla fine del mandato. Le posizioni espresse nelle ultime ore delineano un quadro particolarmente acceso, con interventi che confermano lo stato di frizione ormai consolidato da tempo.
Crisi politica a Eboli, la sinistra contro Conte
Alfonso Del Vecchio, tra i principali esponenti dell’area progressista, interpreta l’azzeramento come una mossa legata più alla gestione interna della coalizione che alle reali esigenze amministrative. Il riferimento è alle progettualità rimaste aperte, come il Puc, il Masterplan e il Contratto di Fiume, indicati dal sindaco come i motivi alla base della necessità di una fase nuova. Del Vecchio contesta questa lettura, rilevando che gli obiettivi dichiarati come già raggiunti non giustificherebbero un azzeramento così radicale. La sua analisi insiste sul tema delle dinamiche di potere, considerate più influenti dei contenuti programmatici. «Per costruire un campo largo – ha osservato – servono visioni ampie, soprattutto quando occorre gestire differenze significative. Dubitiamo che queste divergenze possano dissolversi dinanzi all’assegnazione di una o più deleghe». Una dichiarazione che punta il dito su un equilibrio politico che, secondo la sinistra, non ha mai trovato una piena coesione.
Ancora più netta è la posizione di Sinistra Italiana, che definisce l’operazione «pura ammuina», contestando sia le motivazioni sia la tempistica scelta dal sindaco. Il movimento sottolinea come alcuni dossier, indicati da Conte come priorità da affrontare nella nuova fase amministrativa, siano in realtà fermi da anni: il Puc, annunciato più volte come imminente, e il Pad, su cui viene ricordata soltanto la proroga delle concessioni fino al 2027. Un quadro che, secondo questa posizione, indebolirebbe la narrativa del rilancio amministrativo. La linea politica del partito ribadisce quindi una valutazione complessivamente negativa dei tre anni di governo, ritenuti insufficienti sul piano progettuale e privi di una strategia coerente.
La reazione delle forze di sinistra, maturata all’indomani della decisione di Conte, si inserisce in un contesto in cui la maggioranza appare ancora alla ricerca di un assetto stabile. L’azzeramento, secondo l’opposizione, non rappresenterebbe un reale cambio di passo ma un ulteriore tentativo di ricomposizione interna. Un passaggio che prelude ora alla fase delle nuove nomine, mentre restano da verificare gli effetti concreti di questa scelta sull’equilibrio politico cittadino.







