Crisi nella maggioranza di Pisciotta: dopo le dimissioni di Giaquinto e l’addio di Marsicano nasce “Pisciotta Viva”. Fedullo nominata nuovo assessore. Le repliche del sindaco Liguori. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Pisciotta, crisi nella maggioranza: Fedullo nuovo assessore dopo le dimissioni e lo strappo di Marsicano
Il sindaco di Pisciotta, Ettore Liguori, ha comunicato ieri in consiglio comunale la nomina di Natalina Fedullo come nuovo assessore, affidandole le deleghe a contenzioso, affari legali e ambiente. Una decisione arrivata in tempi rapidi dopo le tensioni esplose nella maggioranza nel giro di poche ore.
A innescare la crisi sono state le dimissioni dell’assessore Assunta Giaquinto, seguite dall’uscita dal gruppo di governo del consigliere Nanni Marsicano. In aula, quest’ultimo ha annunciato la nascita del nuovo gruppo indipendente “Pisciotta Viva” e ha rimesso nelle mani del primo cittadino tutte le deleghe ricevute. Entrambi hanno motivato la rottura prendendo le distanze dal metodo amministrativo dell’esecutivo Liguori, con particolare riferimento alla gestione dei progetti legati al Pnrr. Secondo Giaquinto e Marsicano, alcune decisioni adottate di recente si discosterebbero dagli impegni assunti in campagna elettorale.
Giaquinto, eletta nel 2022 e poi nominata assessore, aveva già lasciato la carica consiliare. Più dettagliata la posizione di Giovanni Marsicano, che ha formalizzato l’addio protocollando una lettera di tre pagine in cui elenca le opere pubbliche realizzate negli ultimi mesi, sostenendo di non aver mai condiviso quelle scelte. Nel documento accusa direttamente il consigliere delegato Antonio Greco, definendo la sua gestione “personale, poco trasparente e improduttiva” e lamentando presunte invasioni di competenze senza confronto preventivo.
Durante la seduta consiliare, Liguori ha respinto le contestazioni ricordando che il progetto Pnrr dedicato al Borgo di Pisciotta risale a marzo 2022 e che Greco era già stato incaricato del procedimento. Il sindaco ha inoltre chiarito che i progetti Pnrr non vengono selezionati discrezionalmente dagli enti locali: l’iter è complesso, vincolato da norme precise e molte scelte operative non dipendono dall’amministrazione in carica.








