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Crisi idrica e caldo record in provincia di Salerno: Feneal Uil e Coldiretti chiedono interventi strutturali

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Foto generica
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Crisi idrica e caldo estremo in provincia di Salerno: Feneal Uil e Coldiretti chiedono interventi strutturali per proteggere agricoltura, allevamenti e cittadini. Invocata la realizzazione di invasi e dighe per garantire riserve idriche. Lo riporta InfoCilento.

Crisi idrica e caldo in provincia di Salerno: Feneal Uil e Coldiretti chiedono interventi

Il caldo torrido e la persistente scarsità di piogge stanno aggravando la crisi idrica che da mesi colpisce la provincia di Salerno. I danni si fanno sentire su più fronti: agricoltura, economia, turismo e qualità della vita dei cittadini. Ordinanze sempre più stringenti – dal divieto di irrigazione alla sospensione del riempimento delle piscine – evidenziano che la gestione dell’acqua non può più basarsi solo su misure emergenziali.

Sindacati: “Servono invasi e programmazione”

A lanciare l’allarme è Feneal Uil, per voce della segretaria generale Patrizia Spinelli, che invita i sindaci della provincia ad avviare una nuova stagione di prevenzione e programmazione. “Occorrono invasi e dighe”, afferma il sindacato, “strumenti fondamentali per garantire una disponibilità idrica costante e duratura”. Interventi già previsti da piani regionali e nazionali, ma spesso bloccati da burocrazia e mancanza di volontà politica. Secondo uno studio di Feneal Uil, le aree più bisognose di intervento sono:

  • Agro Nocerino-Sarnese, a forte densità abitativa e agricola;

  • Bacino del fiume Sarno, con falde in grave sofferenza;

  • Cilento interno e montano, come Montecorice e i comuni collinari, isolati dalle principali reti idriche;

  • Basso Sele, tra Salerno e Battipaglia, soggetto a emergenze idriche ricorrenti.

Oltre a migliorare la sicurezza idrica, la costruzione di dighe e bacini potrebbe generare nuova occupazione nel settore edile e nei servizi collegati, sostiene Spinelli.

Coldiretti: colture e allevamenti in difficoltà

Allarme anche da parte di Coldiretti Campania. “Il caldo sta danneggiando ortaggi e frutta, mentre nelle stalle cala la produzione di latte”, segnala il presidente Ettore Bellelli. L’organizzazione sottolinea come, nonostante l’impegno dei Consorzi di Bonifica, che continuano a garantire acqua agli agricoltori, l’aumento dell’irrigazione stia facendo lievitare i costi energetici delle aziende.

“Stiamo lavorando su piccoli invasi per raccogliere l’acqua piovana – aggiunge Bellelli – per proteggere coltivazioni sensibili come olivo, castagne, uva, tabacco e ortaggi”. Tuttavia, la situazione resta critica anche per il settore zootecnico: il caldo intenso riduce la produzione di latte, non solo nelle bufale, ma anche in bovini, ovini e caprini. Molti allevatori stanno ricorrendo a ventilatori, doccette e integrazione alimentare con sali minerali, somministrando il cibo a piccole dosi per evitare che gli animali si affatichino.

Un appello alla politica

Entrambe le organizzazioni invocano una svolta politica immediata, sfruttando risorse come il PNRR, i fondi europei per l’adattamento climatico e quelli regionali per la gestione delle acque. Il tempo delle soluzioni tampone è finito: la provincia di Salerno ha bisogno di azioni strutturali e durature per fronteggiare una crisi che non è più solo contingente, ma ormai sistemica.

Coldiretti Campaniacomune di salerno

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