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Crac Gesema, nessuna bancarotta: assolti tutti gli imputati dal Gup di Nocera Inferiore

evasione fiscale imprenditori denunciati
Foto di repertorio
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Come riportato dal quotidiano Il Mattino, si è concluso con un’assoluzione piena il procedimento giudiziario sul fallimento della Gesema, la società in house del Comune di Mercato San Severino. Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Nocera Inferiore ha pronunciato sentenza assolutoria nei confronti di sette imputati, chiamati a rispondere del reato di bancarotta fraudolenta in relazione al dissesto della partecipata comunale.

Crac Gesema, nessuna bancarotta: assolti tutti gli imputati

Il Gup ha stabilito che “il fatto non sussiste” per l’ex sindaco di Mercato San Severino, Giovanni Romano, e per gli altri sei imputati: Antonio Leone, Nicola De Santis, Nobile Viviano, Claudio Coda, Sabato Giordano e Rocco De Giacomo, a vario titolo amministratori della società, tecnici e periti coinvolti nella gestione e nelle attività connesse alla Gesema. La decisione mette fine a un procedimento che trae origine dal fallimento della società, dichiarato il 7 febbraio 2017.

Nel corso del giudizio abbreviato, la Procura aveva chiesto la derubricazione dell’ipotesi di bancarotta fraudolenta in bancarotta semplice, con la conseguente declaratoria di prescrizione. Il giudice, tuttavia, ha ritenuto di non accogliere l’impostazione accusatoria, pronunciando l’assoluzione per tutti gli imputati. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro il termine di tre mesi, consentendo così di chiarire nel dettaglio il percorso logico-giuridico alla base della decisione.

L’inchiesta era stata avviata dalla Guardia di Finanza di Salerno a seguito del crac della Gesema, società che si occupava della raccolta dei rifiuti e della manutenzione del patrimonio comunale. La partecipata operava sotto il controllo del Comune di Mercato San Severino ed era destinataria di affidamenti diretti per alcuni servizi pubblici essenziali. L’impianto accusatorio si fondava in larga parte sulla relazione redatta dai curatori fallimentari, che avevano individuato presunte condotte dolose e una serie di operazioni societarie ritenute determinanti nel provocare il dissesto finanziario.

In fase di indagine preliminare, il fallimento era stato attribuito, in concorso, a tutti gli imputati, attraverso operazioni di gestione e scelte amministrative considerate dalla Procura come causa del tracollo economico della società. Tuttavia, nel corso del procedimento era emerso anche un diverso orientamento tecnico. Dalla relazione del perito nominato dal Tribunale, infatti, era stata evidenziata la regolarità delle condotte tenute dagli imputati, escludendo profili di responsabilità penale nella gestione della Gesema.

Mercato San Severino

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