La Costiera Amalfitana torna protagonista grazie a una nuova e sorprendente pubblicazione, che la libera dai cliché delle cartoline patinate per riportarla alla sua essenza più profonda. È arrivato in edicola il volume “La Costiera Amalfitana. Struttura urbana e territoriale”, edito dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana: un lavoro di 318 pagine frutto di oltre dieci anni di ricerche condotte dalla Hosei University di Tokyo. A firmarlo sono Hidenobu Jinnai, Matteo Dario Paolucci, Giuseppe Gargano e Yuta Inamasu, che uniscono competenze multidisciplinari per restituire un ritratto autentico — e per molti versi inedito — di questo territorio unico al mondo.
Oltre il mare e i monumenti: l’anima nascosta della Costiera
La ricerca racconta la Costiera Amalfitana partendo da dove in genere nessuno guarda: il suo tessuto urbano. Amalfi, Atrani, Ravello, Scala, Positano, Vietri, Minori, Maiori, Tramonti e Conca dei Marini vengono analizzati nelle loro stratificazioni storiche, dal mondo romano alle influenze arabe, fino ai modelli insediativi che hanno resistito ai secoli.
Il metodo di lavoro della Hosei University si concentra su rilievi sul campo, interviste, mappature e osservazioni della vita quotidiana, generando una visione “alternativa e realistica” delle comunità locali, lontana dalla sola prospettiva turistica.
Il cuore dell’identità: l’entroterra e l’acqua dolce
Dalla ricerca emerge un concetto chiave: la forza della Costiera Amalfitana nasce dalla relazione tra costa e valli interne. Un legame che gli stessi abitanti riassumono nel proverbio: “Gli amalfitani hanno un piede nei vigneti e uno nel mare”.
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, è l’acqua dolce ad aver alimentato per secoli la ricchezza del territorio: mulini, cartiere, coltivazioni a terrazza e un paesaggio agricolo costruito nei secoli con un equilibrio quasi eroico tra uomo e natura.
Agricoltura, identità e marketing territoriale: la lezione della Costiera
La ricerca si estende anche all’enogastronomia e alle produzioni locali, grazie alla collaborazione con la professoressa Junko Kimura e il professor Andrea Marescotti. Il volume approfondisce l’esperienza di comunità come Tramonti e Agerola, dove vino, formaggi e prodotti agricoli tradizionali hanno trovato nuove forme di valorizzazione, diventando motore del turismo e dell’economia locale.
Per Jinnai, queste dinamiche rappresentano un modello prezioso per il Giappone, utile per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri attraverso la rinascita dell’agricoltura e dell’accoglienza diffusa.
Una riflessione sul futuro della Costiera Amalfitana
Il volume non vuole offrire soluzioni definitive, ma proporre uno strumento di consapevolezza. Mette al centro la domanda più importante: come preservare l’identità autentica della Costiera in un contesto dominato dal turismo globale?
Le risposte non sono semplici, ma il lavoro di Jinnai e dei suoi collaboratori apre un nuovo orizzonte: quello di una Costiera Amalfitana vista non come un semplice scenario da cartolina, ma come un organismo complesso, vivo e profondamente radicato nella sua storia.








