Dopo il Consiglio Comunale a Cava de’ Tirreni, la consigliera di Rifondazione Comunista Filomena Avagliano boccia la costituzione dell’Azienda Speciale Consortile per i Servizi Sociali (ASCCCA) denunciando opacità politica e carenze tecniche. Lo riporta SalernoToday.
Consiglio Comunale di Cava, Avagliano: “No all’ASCCCA”
Nel corso del Consiglio Comunale tenutosi ieri, mercoledì 18 giugno, la consigliera comunale Filomena Avagliano (Rifondazione Comunista ed ex Presidente della Commissione Pari Opportunità) ha espresso un netto rifiuto alla creazione dell’Azienda Speciale Consortile per i Servizi Sociali (ASCCCA). “Difendere i fragili non significa dire sempre sì. Significa dire sì solo a ciò che li tutela davvero e no a ciò che li espone a inefficienze, sprechi e instabilità,” ha affermato Avagliano nel suo intervento, precisando che il rifiuto all’azienda non comporta l’interruzione dei servizi sociali, che continueranno a essere garantiti dal Piano di Zona. Nel suo intervento, la consigliera ha sollevato una serie di criticità giuridiche, politiche e finanziarie:
-
modifiche statutarie apportate dopo il voto consiliare, che metterebbero a rischio la legittimità dell’iter;
-
incongruenze nelle date di avvio previste dallo statuto;
-
nomina del Direttore Generale contraria alla normativa regionale, con potenziali derive clientelari;
-
assenza di un Piano Economico Finanziario, che lascia incertezza sui costi e sulla sostenibilità;
-
mancanza di trasparenza sul Fondo Unico di Ambito, indispensabile per la programmazione dei servizi.
Trasparenza, legalità e partecipazione
“Un’azienda speciale consortile può essere uno strumento utile, ma solo se fondata su trasparenza, legalità, partecipazione democratica e solidità finanziaria. Qui mancano tutte queste condizioni,” ha evidenziato. Avagliano ha inoltre ricordato la crisi politica interna alla maggioranza, segnata dal passaggio a Forza Italia di quattro consiglieri, tra cui il Presidente del Consiglio Barbuti e l’Assessore Del Vecchio, definendo quella svolta “la fine di un progetto politico condiviso”.
Non sono mancate critiche ironiche all’atteggiamento del Partito Democratico, accusato di mantenere una “indignazione con riserva di governo”, ovvero una posizione critica senza uscire dalla maggioranza. La consigliera ha concluso ribadendo: “Dico no oggi non per ideologia, ma per coerenza. Non per opposizione sterile, ma per rispetto delle regole. Non per calcolo politico, ma per difendere l’idea di un welfare giusto, partecipato, universale.” Avagliano conferma il suo impegno a favore delle fasce più fragili, auspicando la costruzione di un’alternativa politica solida e trasparente, “da sinistra e per davvero”.