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Università di Salerno, primo confronto pubblico tra i candidati rettori: «Si respira voglia di cambiamento»

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Grande successo per il primo confronto pubblico tra i candidati rettori all’Università degli Studi di Salerno. Tanti i temi: benessere studentesco, trasporti, campus connessi. La Cisl chiede il coinvolgimento del prefetto sui seggi. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Università di Salerno, primo confronto pubblico tra i candidati rettori

Aula delle lauree di Ingegneria gremita fino all’ultimo posto — in piedi o collegati in streaming — per il primo confronto pubblico tra i cinque candidati alla carica di rettore dell’Università di Salerno. L’assemblea, voluta dalla decana Genny Tortora, ha segnato un momento di rara partecipazione nella vita accademica dell’ateneo.

«È la prima volta che vediamo un’assemblea così numerosa – ha commentato con emozione la professoressa Tortora – Si percepisce un rinnovato spirito di appartenenza, la voglia di partecipare e contribuire al futuro del nostro ateneo. Non guardo al passato: il futuro va costruito insieme, e mi aspetto grande collaborazione.»

Assente il rettore uscente Vincenzo Loia, in aula era presente il prorettore Maurizio Sibilio in rappresentanza dell’attuale governance.

Candidati a confronto: tre ore e mezza di dialogo con la comunità

Sul palco: Paola Adinolfi, Pietro Campiglia, Virgilio D’Antonio, Alessandra Petrone e Carmine Vecchione. Tre ore e mezza di confronto serrato sui grandi temi che agitano la comunità accademica, a partire dalla distribuzione delle risorse e dalla meritocrazia, passando per il benessere degli studenti e la necessità di infrastrutture migliori.

Difficile, però, intuire l’orientamento del corpo accademico. Come ha sottolineato qualcuno tra il pubblico, «non si vedeva una platea così partecipe dai tempi del rettore Pasquino». L’impressione diffusa è che la comunità universitaria sia pronta a voltare pagina. E i candidati, pur con approcci diversi, sembrano condividere un sentimento comune: la necessità di un cambiamento profondo e autentico.

Benessere studentesco e disagio psicologico: le proposte

L’intervento del docente Giso Amendola ha aperto uno dei passaggi più significativi dell’incontro, sollecitando i candidati su una delle emergenze più attuali: il disagio giovanile e i suicidi in ambito universitario. Paola Adinolfi ha proposto la creazione di un Osservatorio per il benessere, insieme ad attività di consulenza e indicatori capaci di intercettare situazioni critiche nei percorsi accademici. Alessandra Petrone ha ricordato l’esistenza del servizio di psicologia di base già attivo all’Unisa, proponendo di rafforzare il monitoraggio degli studenti fermi negli studi per comprenderne le difficoltà.

Anche Vecchione e Campiglia hanno insistito sul tema dell’ascolto attivo e sulla centralità della persona nei rispettivi programmi. Virgilio D’Antonio ha dichiarato attenzione massima e «nessuna indifferenza» rispetto a questi temi.

Università-città: verso un campus connesso

Ampio spazio è stato riservato anche alle infrastrutture e ai collegamenti. Tutti i candidati hanno concordato sulla necessità di migliorare la rete dei trasporti, a partire da un aumento delle corse degli autobus nei week-end e tra i due campus. Riemerge, poi, un tema annoso: il collegamento ferroviario diretto con l’università, progetto mai realmente decollato.

«Il problema dei trasporti non può essere risolto solo dall’università – hanno puntualizzato i candidati – serve un dialogo autorevole con le istituzioni politiche.»

Sul rapporto con il territorio, la professoressa Petrone ha rilanciato l’idea — condivisa in passato anche dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca — di un polo universitario nel palazzo di giustizia dismesso di Salerno, oggi in stand-by. Il futuro sviluppo urbano dell’ateneo, è emerso con forza, dovrà basarsi su una visione ampia e strategica: no a «investimenti a metà», sì a progetti con laboratori, servizi e spazi funzionali.

Tommasetti: «Prevale la voglia di discontinuità»

Presente in prima fila anche Aurelio Tommasetti, già rettore, che ha commentato:

«Questa assemblea, guidata con equilibrio dalla decana, ha segnato un momento di forte partecipazione e consapevolezza. La discontinuità rispetto al passato è emersa chiaramente negli interventi e nel clima generale. La comunità universitaria ha risposto con serietà, confermando il desiderio di cambiamento e dialogo.»

La polemica Cisl: «Locali per i seggi non idonei», intervenga il prefetto

Nel pomeriggio, tuttavia, a guastare in parte l’armonia del dibattito è intervenuta la Cisl Università, il sindacato più rappresentativo d’ateneo, che ha scritto al Prefetto di Salerno per segnalare presunte criticità nei locali destinati al voto.

«Non sono idonei a garantire una regolare affluenza», ha denunciato il sindacato, ipotizzando anche possibili problemi di ordine pubblico.

Pronta la replica della decana Tortora:

«Si tratta degli stessi locali dove si è sempre votato. Non entrano 1200 persone in una volta: al massimo due da una parte e sei dall’altra.»

Università degli Studi di Salerno

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