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Commissione d’accesso a Capaccio Paestum, Piantedosi: «Valutazioni autonome, poi le decisioni»

Il ministro Piantedosi

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto ieri a margine della convention “Spazio Sud” a Capaccio Paestum, ha commentato il lavoro della Commissione d’accesso inviata al Comune dopo l’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto l’ex sindaco Franco Alfieri. «Lascio sempre molta indipendenza a queste commissioni – ha spiegato –. Le valutazioni verranno trasmesse alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza e all’Autorità giudiziaria, che concorreranno poi nelle decisioni» come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Commissione d’accesso a Capaccio Paestum, parla Piantedosi

L’organismo ispettivo, composto dal viceprefetto Savina Macchiarella, dal maggiore dei carabinieri Vincenzo Izzo e dalla dottoressa Franca Maietta, ha ottenuto nei giorni scorsi una proroga di tre mesi, fino al 16 novembre, per completare gli accertamenti. La proroga, ha sottolineato Piantedosi, rappresenta una prassi: «Significa che c’è bisogno di ulteriori approfondimenti per svolgere il lavoro nel modo più accurato possibile».

La Commissione è chiamata a verificare se esistano elementi tali da far ipotizzare collegamenti, diretti o indiretti, tra l’amministrazione comunale e la criminalità organizzata di tipo mafioso, che possano aver condizionato l’attività dell’Ente. L’esito delle indagini ispettive potrà portare, qualora venissero riscontrati elementi concreti, anche allo scioglimento del Consiglio comunale.

Sul tema si è espresso anche il senatore salernitano di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, che insieme al deputato di Noi Moderati, Pino Bicchielli, aveva sollecitato l’invio della Commissione. «Negli anni – ha dichiarato Iannone – ho presentato diverse interrogazioni perché i fatti segnalati apparivano di estrema gravità. Alla fine è arrivato l’arresto di un sindaco, oggi ai domiciliari. Il Ministero e la Prefettura di Salerno hanno quindi ritenuto opportuno disporre l’accesso. Attendiamo con fiducia l’esito del lavoro».

Il parlamentare ha poi aggiunto una valutazione politica sulla situazione amministrativa della Città dei Templi: «Al di là delle ipotesi penali, che evocano perfino reati di stampo mafioso, il Comune è stato portato a una paralisi istituzionale aggravata da un debito molto elevato. È troppo semplice apparire buoni amministratori quando si spende ciò che non si ha. Prima o poi – ha concluso – si arriva al fallimento».

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