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Cocaina tra le banane al porto di Salerno: otto condanne per 80 anni di carcere | I NOMI

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La droga sequestrata
La droga sequestrata

Maxi inchiesta della DDA e dei ROS, smantellata rete di narcotraffico legata alla ‘ndrangheta: otto condanne con pene fino a 14 anni per un complessivo di 80 anni di carcere per gli imputati trovati in possesso di cocaina tra le banane al porto di Salerno. Lo riporta l’odierna edizione de La Città.

Cocaina tra le banane al porto di Salerno: otto condanne

Un carico di cocaina purissima nascosta tra le banane, container refrigerati e scali internazionali: è il cuore della complessa operazione antidroga portata a termine dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno e dai Carabinieri del ROS, che ha portato a otto condanne per un totale di 80 anni di carcere. A emettere la sentenza, nel processo celebrato con rito abbreviato, è stata il giudice per le indagini preliminari Annamaria Ferraiolo. L’indagine ha scoperchiato una vasta rete criminale internazionale legata alla cosca Alvaro di Sinopoli, uno dei clan più influenti della ‘ndrangheta.

La rotta: dalla Colombia a Salerno passando per il Marocco

L’operazione ha fatto luce su una filiera di narcotraffico transnazionale con snodi logistici in Campania, Calabria e Spagna. La droga sequestrata – 219 chili di cocaina – era giunta nel porto commerciale di Salerno a bordo della motonave “Victoria L”, battente bandiera libanese, partita dal Marocco.

Due i container incriminati: uno contenente 171,84 kg, l’altro 47,30 kg di sostanza stupefacente, nascosti tra casse di frutta destinate a un’importazione apparente lecita. Il sequestro segue quello di un altro carico – 1.100 chili di marijuana – arrivato con la “Livorno Express”, parte di una triangolazione ormai consolidata tra Sud America, Nord Africa ed Europa.

Le condanne

Ecco i condannati principali:

  • Franco Volpe (Sessa Cilento): 14 anni

  • Giuseppe Carraturo (Pontecagnano Faiano): 11 anni

  • Francesco e Nicola Alvaro (Sinopoli): 10 anni e 8 mesi ciascuno

  • Fortunato Marafioti (Reggio Calabria): 10 anni e 8 mesi

  • Carmine Ferrara (Giffoni Sei Casali): 9 anni e 4 mesi

  • Salvatore Rocco (Napoli): 7 anni e 4 mesi

  • Errico D’Ambrosio (Cercola): 5 anni e 4 mesi

Altri imputati, che non hanno optato per il rito abbreviato, sono ancora a giudizio in un procedimento parallelo.

Il contesto

Secondo gli inquirenti, il gruppo si sarebbe avvalso di complicità logistiche e contatti nei porti, sfruttando container refrigerati e imprese di import-export per aggirare i controlli doganali. Una modalità sempre più diffusa tra i grandi cartelli del narcotraffico. L’indagine rappresenta un duro colpo ai traffici della ‘ndrangheta nel Mediterraneo, con Salerno sempre più crocevia strategico per i flussi illeciti.

 

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