Sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Reggio Emilia nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Claudio Citro, 42 anni, originario di Salerno e residente in Emilia. L’iscrizione, spiegano gli inquirenti, è un atto dovuto a tutela degli stessi indagati, per consentire loro di partecipare agli accertamenti medico-legali.
Claudio Citro, 42enne originario di Salerno morto a Reggio Emilia
Citro è deceduto all’alba del 15 settembre all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, poche ore dopo un controllo di polizia avvenuto in strada, nella frazione di Massenzatico. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe manifestato un comportamento agitato ed è stato necessario l’intervento degli agenti per contenerlo. Nel corso delle operazioni è stato utilizzato anche il taser in dotazione alle forze dell’ordine.
Nonostante i tentativi di rianimazione da parte del 118, l’uomo è morto poco dopo il ricovero. L’ipotesi di reato per la quale si procede è omicidio colposo.
Autopsia e indagini
Nella tarda mattinata del 17 settembre la Procura ha conferito incarico al medico legale per l’autopsia. Gli esiti completi dell’esame richiederanno dai sessanta ai novanta giorni, necessari per chiarire le cause esatte del decesso e verificare l’eventuale nesso causale tra la morte e l’utilizzo del taser.
Le indagini dovranno inoltre valutare la correttezza delle procedure adottate dagli agenti durante il fermo e le condizioni di salute pregresse della vittima. Secondo quanto riferito dalla madre, Citro soffriva di problemi cardiaci.
Le parole della madre
La donna, intervenuta alla trasmissione Mattino Cinque, ha espresso dolore e richiesto chiarezza: «Mio figlio non aveva un’arma, non stava facendo del male a nessuno. È vero, ha avuto problemi con la giustizia, ma chiedeva aiuto. Credo nella giustizia e nello Stato: se qualcuno ha sbagliato deve pagare, ma chiedo anche sensibilità».