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Più Europa Salerno contro la chiusura del Santa Caterina-Amendola: “Una scelta miope che penalizza la città”

chiusura Santa Caterina-Amendola
chiusura Santa Caterina-Amendola

La possibile chiusura dell’Istituto Santa Caterina-Amendola viene giudicata con forte preoccupazione da Più Europa Salerno. Secondo il movimento, si tratta di una decisione che rischia di impoverire Salerno, incidendo negativamente sul tessuto sociale, culturale ed economico del territorio.

Iandiorio: “Così si rinuncia a contrastare lo spopolamento”

A intervenire è Francesco Iandiorio, che parla di un problema strutturale ormai evidente anche nel capoluogo. La chiusura di una scuola, sottolinea, non fa che aggravare il fenomeno dello spopolamento, invece di affrontarlo con politiche lungimiranti e di lungo periodo.

Un presidio culturale a rischio

Secondo Più Europa Salerno, la perdita del Santa Caterina-Amendola rappresenterebbe un duro colpo soprattutto per una zona periferica ma strategica della città. L’istituto è considerato un presidio fondamentale di cultura, formazione e legalità, la cui scomparsa rischierebbe di aumentare isolamento e fragilità sociale.

No ai tagli senza visione

Il movimento riconosce che possano esistere esigenze di razionalizzazione legate ai numeri, ma contesta soluzioni basate su tagli lineari. Se un intervento dovesse risultare inevitabile, Più Europa chiede un approccio progettuale e condiviso, capace di valorizzare le richieste di studenti, famiglie e personale scolastico.

La proposta: un polo formativo con il Giovanni XXIII

Tra le ipotesi avanzate c’è l’accorpamento con l’Istituto Giovanni XXIII, per creare un polo formativo moderno. L’obiettivo sarebbe rispondere alla crescente domanda di competenze nei settori turistico e marittimo, ritenuti centrali per lo sviluppo economico locale.

“Investire nella scuola, non smantellarla”

Salerno ha bisogno di investire nella scuola e nella formazione non di smantellare ciò che ancora tiene unite comunità, futuro e opportunità“, conclude Iandiorio. Un appello che chiede alla politica e alle istituzioni una visione più ampia e responsabile sul destino dell’istruzione cittadina.

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