Sigilli a un centro per anziani nel territorio di Eboli. L’intervento è stato eseguito dai Carabinieri del NAS di Salerno, con il supporto dell’Ispettorato del Lavoro e dei militari della locale stazione, su disposizione del maresciallo Giuseppe Botta. Quindici gli ospiti trasferiti in altre strutture convenzionate o, laddove possibile, presso i rispettivi nuclei familiari. La chiusura della struttura è stata disposta con ordinanza urgente, in seguito ad accertamenti ispettivi che avrebbero fatto emergere gravi irregolarità, sia dal punto di vista gestionale che strutturale come riportato dal quotidiano Il Mattino.
Chiuso centro per anziani a Eboli: quindici ospiti ricollocati
La notizia ha rapidamente fatto il giro della comunità locale, suscitando indignazione e apprensione tra i cittadini. Secondo le prime informazioni trapelate, la struttura risultava già attenzionata dagli inquirenti a seguito di segnalazioni ricevute nelle settimane precedenti. Tra le principali contestazioni, risulterebbe la mancanza di dispositivi di chiamata – come i campanelli d’allarme – accanto ai letti degli ospiti, una condizione particolarmente grave considerando che si tratta di persone non autosufficienti, che necessitano di assistenza tempestiva in caso di emergenza. La contestazione, apparentemente marginale, rientrerebbe in un quadro ben più ampio di carenze che hanno portato alla decisione di chiudere la struttura.
A pesare sull’intervento anche la presunta carenza di personale, elemento che comprometterebbe la possibilità di garantire assistenza continuativa, sicurezza e tutela adeguata agli anziani ospitati. La struttura, da diversi anni, accoglie anziani anche su segnalazione e affidamento dell’Azienda Speciale Sele Inclusione (ASSI), con una tariffa giornaliera di circa 90 euro a persona. Solo nel mese di luglio, secondo quanto riportato, la struttura avrebbe incassato oltre 100mila euro.
Sulla vicenda è intervenuto il presidente dell’ASSI, Donato Guercio, che ha chiarito la posizione dell’ente consortile: «L’azienda non svolge funzioni di polizia. Posso però affermare che tutte le strutture convenzionate sono soggette a monitoraggio continuo. Tutto viene tracciato e documentato. In questo caso specifico, la struttura è stata più volte oggetto di visite da parte delle nostre assistenti sociali, con segnalazioni e raccomandazioni puntualmente registrate».
Guercio ha inoltre precisato che, se le criticità rilevate riguardano l’organico o la gestione operativa, la responsabilità ricade esclusivamente su chi amministra la struttura: «Se in determinati momenti non sono rispettati gli standard minimi, non può esserne ritenuta responsabile l’azienda consortile. Attendiamo di leggere nel dettaglio i verbali per fare piena chiarezza».