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Chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Giovanni Fortunato: corruzione e abusi edilizi al centro dell’inchiesta di Lagonegro

sospeso sindaco Fortunato
Giovanni Fortunato
sospeso sindaco Fortunato

La Procura della Repubblica di Lagonegro ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Santa Marina, Giovanni Fortunato, agli arresti domiciliari dal giugno scorso con l’accusa di corruzione, e per altre sei persone coinvolte in una lunga e articolata inchiesta che ha messo sotto la lente, per diversi anni, l’operato dell’ufficio tecnico comunale.

L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 28 ottobre, quando il giudice per l’udienza preliminare (Gup) deciderà se accogliere la richiesta della pubblica accusa e disporre il processo come riportato dal quotidiano Il Mattino.

Chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Giovanni Fortunato

Le ipotesi di reato formulate dai magistrati comprendono concussione, corruzione, tentata concussione e violazioni delle norme edilizie. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura di Lagonegro, sarebbe stato costruito un sistema di gestione amministrativa orientato al perseguimento di interessi privati, in cui la funzione pubblica sarebbe stata utilizzata come strumento di vantaggio personale e politico.

Gli inquirenti contestano a Fortunato di aver esercitato un’ingerenza costante nell’attività degli uffici comunali, condizionandone le decisioni per favorire imprenditori a lui vicini nell’ottenimento di titoli abilitativi e concessioni edilizie. In cambio, gli stessi soggetti economici avrebbero versato denaro o si sarebbero rivolti a professionisti di fiducia del sindaco, garantendo così un ritorno economico indiretto.

L’inchiesta, sviluppata in più filoni e successivamente riunita in un unico procedimento, ha portato nel tempo al sequestro di diverse strutture riconducibili a presunti abusi edilizi. Tra queste figurano le costruzioni in località Torre Oliva, l’ex bar-ristorante “Carioca” — oggetto di un progetto di riconversione —, un agricampeggio e un laboratorio per la lavorazione di prodotti ittici.

Oltre al primo cittadino, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Carmine Del Verme, all’epoca dei fatti funzionario dell’ufficio tecnico comunale, per l’architetto Michele Galardo e per quattro imprenditori campani. Tra questi, Antonio La Montagna, titolare della società immobiliare Forever Dreamers srl, già finito ai domiciliari insieme al sindaco nel giugno scorso.

Secondo la ricostruzione accusatoria, La Montagna avrebbe consegnato a Fortunato una somma di 100mila euro per ottenere un permesso a costruire in assenza del necessario piano di lottizzazione. Il Tribunale del Riesame ha successivamente revocato la misura cautelare nei confronti dell’imprenditore, mentre il sindaco è rimasto ai domiciliari per la presunta mazzetta.

PolicastroSanta Marina

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