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“Un mondo (è) possibile” a Pollica: cena multiculturale per celebrare il linguaggio universale del cibo

cena multiculturale Pollica
cena multiculturale Pollica

Il 31 maggio 2025, Pollica è stata protagonista di un evento straordinario: la cena collettiva intitolata “Un Mondo (è) Possibile”, un’iniziativa che ha coinvolto circa 320 persone in un incontro di condivisione culturale e convivialità. La cena, che si è svolta nella Piazza della Cortiglia di Pollica, ha visto una tavolata lunga ben 75 metri, dove i partecipanti si sono uniti attorno al linguaggio universale del cibo. Questo evento ha celebrato la fusione della cucina senegalese e cilentana, simbolo dell’incontro e dell’integrazione tra diverse tradizioni culinarie, in una celebrazione di pace, sostenibilità e solidarietà.

Il progetto

Il progetto, nato da una ricerca transdisciplinare avviata dal collettivo M.I.S.T.A.K.E. e dal Paideia Campus del Future Food Institute, ha radici profonde nel dialogo e nella collaborazione con la comunità locale. Sin dal 2024, il lavoro è stato improntato sulla valorizzazione delle tradizioni alimentari, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità e la rigenerazione culturale dei borghi cilentani. La cena, infatti, ha rappresentato la sintesi di un lungo lavoro di co-progettazione, in cui sono stati coinvolti 70 studenti, 5 docenti, 3 associazioni locali e il Comune di Pollica.

Il cuore dell’evento è stata la cena multiculturale, che ha visto la collaborazione di chef senegalesi e cilentani che hanno preparato un menù fusion, pensato per unire storie, sapori e identità provenienti da due diverse culture. La Piazza della Cortiglia è stata trasformata in un vero e proprio spazio di incontro, con le strade addobbate da bandiere e dispositivi artistici, creando un’atmosfera di festa e accoglienza. Durante la serata, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di scoprire e degustare piatti tipici, mentre le tradizioni culinarie sono diventate il punto di partenza per una riflessione collettiva sul valore dell’inclusività e della solidarietà.

La visione di rigenerazione ecologica e sociale

Il progetto ha rappresentato molto di più di una semplice cena. Secondo Sara Roversi, fondatrice del Paideia Campus, l’iniziativa è stata la dimostrazione che è possibile immaginare un futuro più sano, giusto e sostenibile partendo dal basso e con l’impegno attivo della comunità. La visione della fondatrice è chiara: rigenerare non solo ambientalmente, ma anche culturalmente e socialmente i borghi cilentani, combattendo lo spopolamento e la perdita di identità. Il progetto si inserisce in una strategia sistemica che integra innovazione sociale, agroecologia, turismo sostenibile e valorizzazione delle filiere agroalimentari locali.

Questa iniziativa dimostra che attraverso la cultura, la musica e la gastronomia è possibile costruire ponti tra le diverse comunità, promuovendo una sostenibilità culturale che guardi al futuro. Il progetto di Pollica, unendo tradizione e innovazione, rappresenta un esempio concreto di come sia possibile preservare il patrimonio culturale e naturale del Cilento, mentre si lavora per creare una nuova economia territoriale.

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