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Cava de’ Tirreni, in fiamme lo scooter dell’ex assessore Laudato: indagano i carabinieri

Cava de’ Tirreni, in fiamme lo scooter dell’ex assessore Laudato: indagano i carabinieri

Lo scooter distrutto dalle fiamme

Paura all’alba in via Matteo Della Corte, a Cava de’ Tirreni, dove uno scooter Honda di proprietà del medico Alfonso Laudato è stato distrutto da un incendio. Le fiamme, divampate poco prima delle 5 di ieri mattina, hanno lambito anche le tubature del gas del palazzo in cui risiede l’ex direttore del distretto sanitario, per anni attivo in politica come assessore e consigliere comunale come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Cava de’ Tirreni, in fiamme scooter dell’ex assessore Laudato

Il rogo ha immediatamente destato allarme tra i residenti del condominio, che hanno temuto per la propria incolumità. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento cittadino, che hanno domato le fiamme evitando conseguenze ben più gravi, mentre i carabinieri della Tenenza locale e i militari della Radiomobile di Nocera Inferiore hanno avviato le indagini.

Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire la dinamica dell’episodio. Dai primi rilievi, i vigili del fuoco non avrebbero rinvenuto elementi certi in grado di provare subito la natura dolosa, ma la pista più accreditata resta quella dell’atto intimidatorio. A rafforzare questa ipotesi sono le stesse dichiarazioni del diretto interessato.

«È evidente che si tratta di un incendio doloso», ha dichiarato Laudato. «Sia io che mia figlia abbiamo ricevuto minacce nei giorni scorsi solo per esserci ribellati a ciò che accade quotidianamente davanti al nostro palazzo. Gli avventori di un locale della zona parcheggiano oltre quaranta auto in doppia fila, rendendo la strada invivibile. Siamo in una città alla deriva».

Le denunce

Il medico ha denunciato un clima di degrado e insicurezza nella zona: «Via Matteo Della Corte, pur essendo in pieno centro, è diventata un far west. I vigili si limitano a fischiare senza elevare sanzioni, mentre la sera ci sono ubriachi ed esagitati. Più volte ho protestato, ma io e mia figlia siamo stati minacciati». Laudato ha spiegato di aver segnalato la situazione al sindaco, agli amministratori comunali e alla polizia locale, «senza ottenere alcun intervento».

Non esclusa, infine, una ricaduta politica dell’accaduto: «I fatti e lo stato in cui versa la mia città – ha concluso – mi spingono a valutare un ritorno in politica».

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