Proseguono le indagini su Carmine Siano, sindaco di Castiglione del Genovesi aggredito la notte di Santo Stefano, che sarà operato domani lunedì 29 dicembre. La sorella: “Sarebbe morto, vogliamo giustizia”. Lo riporta Liratv.
Castiglione del Genovesi, il sindaco aggredito la notte di Santo Stefano: la testimonianza della sorella
Proseguono le indagini sulla brutale aggressione ai danni del sindaco di Castiglione del Genovesi, Carmine Siano, rimasto gravemente ferito in un agguato avvenuto la sera di Santo Stefano a pochi metri dalla sua abitazione. L’autore del gesto sembrerebbe aver pianificato l’attacco con precisione, conoscendo gli spostamenti del primo cittadino, che quella sera si sarebbe recato da solo al centro polifunzionale comunale per assistere a una commedia teatrale.
Secondo quanto emerso, l’aggressore avrebbe scelto un percorso di fuga alternativo, passando per il territorio di San Mango Piemonte invece di San Cipriano Picentino, per evitare un intervento immediato dei carabinieri. Le indagini sono condotte dai militari della Compagnia di Salerno, guidati dal maggiore Antonio Corvino, che stanno raccogliendo testimonianze di familiari, cittadini e colleghi del sindaco e analizzando tutti gli elementi presenti sul luogo dell’aggressione.
Le indagini
Gli investigatori mantengono il massimo riserbo e non escludono alcun movente: gli accertamenti riguardano sia l’attività amministrativa di Siano, alla guida del Comune dal 2024, sia la sua professione di ingegnere, senza trascurare eventuali elementi legati alla vita privata. L’aggressore, probabilmente una sola persona con il volto coperto e armata di una spranga, ha colpito il sindaco alla testa e al volto. Siano è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Ruggi di Salerno, dove sono state riscontrate fratture alla gamba, alla mano e al piede. A trovarlo privo di sensi in una pozza di sangue è stato un consigliere comunale. Nella zona non sono presenti telecamere di sorveglianza, ma i carabinieri hanno già visionato filmati lungo possibili percorsi di fuga. Compatibilmente con le sue condizioni di salute, nelle prossime ore il sindaco potrà essere ascoltato dagli inquirenti.
La testimonianza della sorella
La sorella, Maria Lina Siano, in un’intervista a Liratv, ha descritto quei drammatici momenti: «Siamo stati chiamati, pensavamo fosse stato un ubriaco. Quando sono arrivata l’ho trovato in una pozza di sangue, mi sono sentita male, sarebbe morto dissanguato». Ha aggiunto: «Carmine è sempre stato disponibile e concreto con tutti, come dimostra anche il consenso ricevuto alle ultime elezioni. Le istituzioni devono agire, non può finire così. Non serve un altro sindaco pescatore». Maria Lina ha anche ricordato un precedente tentativo di furto di mezzi utilizzati per lavori comunali, collegamento sul quale gli inquirenti cercheranno ulteriori riscontri. «Non vogliamo vendetta, solo giustizia», ha concluso la sorella.








