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Castelnuovo Cilento, il Consiglio di Stato conferma: revocato il finanziamento per l’impianto di compostaggio

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Consiglio di Stato
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Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza: revocato il finanziamento per l’impianto di compostaggio a Castelnuovo Cilento. Il Comune dovrà restituire oltre un milione di euro alla Regione Campania. Lo riporta InfoCilento.

Castelnuovo Cilento, revocato finanziamento dell’impianto di compostaggio

Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine, almeno per ora, al contenzioso tra il Comune cilentano e la Regione Campania sul discusso impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti. Con una sentenza definitiva, è stata confermata la revoca del finanziamento da oltre 10 milioni di euro e l’obbligo per il Comune di restituire 1.060.000 euro di anticipazione ricevuti per l’avvio del progetto.

La vicenda: dall’avviso regionale alla revoca

Tutto comincia nel 2016 con l’avviso regionale per la localizzazione di impianti di compostaggio. Il Comune ottiene l’ok e riceve una prima tranche di fondi nel 2017. Ma durante le conferenze di servizi del 2020 emergono gravi criticità geologiche, segnalate dall’Autorità di Bacino: problemi di stabilità e rischi per la viabilità rendono insicura l’area destinata all’impianto. Il Comune tenta di sospendere i lavori per approfondire le valutazioni tecniche, ma la Regione nega la possibilità e propone la chiusura del procedimento. La disponibilità del Comune a delocalizzare non basta: il 7 dicembre 2020 la Regione revoca il finanziamento.

Il ricorso respinto

Il Comune impugna il provvedimento dinanzi al TAR Salerno, sostenendo che il mancato completamento non fosse imputabile a inadempienze proprie, ma a impedimenti tecnici oggettivi. Tuttavia, sia il TAR che ora il Consiglio di Stato rigettano l’argomentazione. Il massimo organo di giustizia amministrativa chiarisce che non si tratta di una revoca punitiva, ma di una revoca per sopravvenienze, legittimamente disposta ai sensi dell’art. 21 quinquies della legge 241/1990, in quanto motivata da un mutato interesse pubblico e dall’impossibilità di rispettare i tempi autorizzativi.

La sentenza

La decisione del Consiglio di Stato sottolinea anche che il Comune non ha fornito chiarimenti richiesti dalla Regione sulle criticità rilevate né ha contestato nel merito l’impossibilità di completare l’iter autorizzativo (PAUR). Con questa sentenza, viene confermata la restituzione dell’anticipazione di oltre un milione di euro e tramonta definitivamente, almeno per ora, l’ipotesi della realizzazione dell’impianto a Castelnuovo Cilento.

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