Il suicidio di F.M., 45enne di Cava de’ Tirreni, avvenuto al Castello Arechi di Salerno, mette in luce il dolore silenzioso legato alla depressione e alla solitudine. L’uomo, che soffriva da tempo, aveva subito un forte impatto emotivo a causa della perdita del padre, ex agente di polizia, avvenuta qualche anno fa.
Castello Arechi, 45enne cavese si impicca sulla torretta
È una tragedia che lascia sgomenti e solleva interrogativi profondi sul dolore silenzioso che alcune persone affrontano. Il suicidio di F.M., 45enne cavese, avvenuto nel Castello Arechi di Salerno, rappresenta un’altra drammatica storia di depressione e solitudine.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo soffriva da tempo di un forte stato depressivo, acuito dalla perdita del padre, ex agente di polizia, avvenuta qualche anno fa. La sua sofferenza, vissuta in solitudine nonostante il sostegno degli amici e dei familiari, lo ha portato a compiere un gesto estremo nella mattinata di ieri. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.
Il ritrovamento e le indagini
Il corpo senza vita è stato scoperto da un custode, che ha subito allertato le autorità. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e gli agenti della Squadra Mobile di Salerno. Secondo i primi rilievi, non ci sarebbero dubbi sulla natura volontaria del gesto: nessun segno di violenza esterna e nessun biglietto lasciato a spiegare la sua scelta.
Gli amici e i parenti, distrutti dal dolore, raccontano di un tentativo costante di aiutarlo con il supporto di specialisti e della vicinanza affettiva, ma purtroppo negli ultimi mesi nulla sembrava più funzionare.
Un dramma che si ripete
Il suicidio di F.M. arriva a pochi giorni di distanza da un’altra tragedia: la morte di uno studente 27enne che si è lanciato dal parcheggio dell’Università di Salerno. Due giovani vite spezzate, accomunate da un dolore interiore che non è stato possibile sconfiggere.
Le comunità di Cava de’ Tirreni e Salerno sono in lutto, lasciate con domande senza risposta: Si poteva fare di più? Qualcuno avrebbe potuto riconoscere i segnali di questa sofferenza? L’importanza della sensibilizzazione sulla salute mentale. Eventi come questi richiamano l’attenzione sull’urgenza di parlare apertamente di depressione e disagio psicologico, ancora oggi troppo spesso sottovalutati o stigmatizzati. La prevenzione passa anche dall’ascolto e dal supporto, affinché chi è in difficoltà possa sentirsi meno solo e chiedere aiuto senza paura di essere giudicato.
Se tu o qualcuno che conosci sta attraversando un momento difficile, esistono servizi di supporto a cui rivolgersi, come il Telefono Amico (199 284 284) o il numero verde per il supporto psicologico 800 833 833.
L’intera comunità si stringe attorno alla famiglia di F.M., ricordandolo con affetto e sperando che ora possa trovare quella pace che ha sempre cercato. 💙
