Cronaca Salerno, Salerno

Spari e bastonate a Castellammare di Stabia: due in carcere, un latitante coinvolto nel clan Fezza-De Vivo

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La Polizia
La Polizia

Due uomini di Scafati e San Valentino Torio sono stati arrestati per gli spari esplosi contro un furgone a Castellammare di Stabia. Un terzo complice, di Pagani, è ancora latitante. Indagini legate al clan Fezza-De Vivo e accuse di tentato omicidio. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Castellammare, spari contro un furgone: due arresti e un ricercato legato al clan di Pagani

Un violento agguato, tra bastonate e colpi di pistola, ha portato all’arresto di due uomini a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata. Un terzo indagato, invece, è ancora irreperibile. I due arrestati — un 31enne di Scafati e un 40enne di San Valentino Torio, identificati con le iniziali G.E. e O.R. — sono stati interrogati ieri mattina dal Gip. Il terzo uomo, V.P., 31 anni, originario di Pagani, è tuttora ricercato: risulta già latitante nell’ambito di una precedente inchiesta condotta dalla DDA di Salerno sul clan Fezza-De Vivo. I fatti risalgono al 30 luglio scorso e si sono verificati a Castellammare di Stabia. Gli indagati sono accusati di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, lesioni personali e possesso di arma impropria.

La ricostruzione dei carabinieri

Le indagini sono partite dopo il ritrovamento della vittima a terra, ferita al volto, vicino al proprio furgone gravemente danneggiato. Secondo la ricostruzione, poco prima l’uomo aveva notato l’auto del cugino ferma davanti casa, con a bordo il 31enne paganese e un’altra persona. Nel tentativo di allontanarsi, il suo mezzo fu colpito da una raffica di proiettili. L’uomo riuscì a rifugiarsi in un vicolo, ma venne poi raggiunto, minacciato con una pistola e colpito con una mazza da baseball. Le motivazioni del violento episodio restano ancora da chiarire, mentre gli investigatori stanno cercando di ricostruire il contesto in cui è maturata l’aggressione.

Gli sviluppi giudiziari

Dopo mesi di indagini e intercettazioni tecniche, i carabinieri hanno raccolto elementi ritenuti sufficienti a individuare i tre presunti aggressori. Il Gip ha quindi disposto la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati, mentre la procura continua gli approfondimenti. Durante gli interrogatori di garanzia di ieri, le difese hanno chiesto di rivalutare il quadro accusatorio e non si esclude un ricorso al Tribunale del Riesame.

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